Siria: seggi aperti tra scioperi e proteste

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Si vota per le elezioni municipali nel Paese, mentre non si placa la rivolta contro il regime di Bashar al-Assad. Le forze di sicurezza attaccano i ribelli nella provincia di Idlib e nella città di Homs, epicentro delle lotte antigovernative. IL VIDEO

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(in fondo all'articolo i video sulla  Siria)

Hanno preso il via lunedì 12 le elezioni municipali in tutta la Siria, sotto strette misure di sicurezza. Un totale di 42.889 candidati si contendono 17.588 seggi in 1.337 amministrazioni. L'avvio delle consultazioni non ferma le proteste contro il regime di Bashar al-Assad, che vanno avanti soprattutto a Homs, città simbolo della rivolta.

L’opposizione ha indetto uno sciopero generale (il primo nel Paese di Assad) nel giorno delle elezioni e ha annunciato l’intenzione di boicottare il voto nell'ambito di un'azione di "disobbedienza civile". Intanto negli epicentri della rivolta prosegue la repressione del regime, e nel sud e nel nord-ovest si sono verificati scontri tra forze lealiste e militari disertori (guarda il video in alto). Fonti degli attivisti hanno parlato all'agenzia tedesca Dpa di attacchi delle forze di sicurezza a Homs e nella provincia di Idlib, vicino al confine con la Turchia. Si conterebbe già un morto, mentre sono oltre quattromila, secondo le Nazioni Unite, le vittime dall'inizio della protesta, a marzo.

Scade questa sera inoltre l'ultimatum di 72 ore imposto dal regime alla cittadinanza di Homs per mettere fine alle proteste anti-governative.

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