Teheran, assalto all'ambasciata. Evacuati i delegati inglesi

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Un gruppo di studenti ha fatto irruzione nella sede diplomatica, bruciando documenti e bandiere. Nei giorni scorsi Londra aveva imposto nuove sanzioni all'Iran. Dura reazione della Gran Bretagna. Vanno via anche i rappresentanti della Norvegia

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La Gran Bretagna ha richiamato in patria tutto il personale dell'ambasciata in Iran, dopo l'assalto alle sue due rappresentanze diplomatiche a Teheran.  Non è la sola decisione che ariva in queste ore. L'ambasciata norvegese, come annunciato da Oslo, ha deciso anch'essa di chiudere la propria sede.
La decisione arriva a poche ore dall'assalto da parte di alcuni manifestanti iraniani di due complessi che ospitano l'ambasciata britannica.
Il gruppo di studenti ha rotto i vetri degli edifici, lanciando molotov e dando alle fiamme la bandiera britannica, nel corso di una manifestazione contro le nuove sanzioni che Londra ha imposto all'Iran. Un'azione alla quale la Gran Bretagna ha reagito con rabbia e incredulità.
E' una cosa inaccettabile e la condanniamo", ha detto un portavoce del ministero non appena le informazioni hanno iniziato a trapelare dall'Iran. Poi, in serata, è arrivato l'intervento altrettanto duro del ministro degli Esteri William Hague. "L'Iran - ha detto - dovrà affrontare serie conseguenze", prima dell'annuncio del rientro del personale.

Cameron: "Un oltraggio indifendibile"
- "Il Regno Unito - ha sottolineato Hague - giudica estremamente grave questa azione irresponsabile. Va classificata come una grave infrazione della convenzione di Ginevra, che garantisce la protezione dei diplomatici e delle sedi diplomatiche in ogni circostanza. Noi riteniamo il governo iraniano responsabile per non aver preso misure adeguate per proteggere la nostra ambasciata". Hague ha quindi detto di aver parlato con il suo omologo iraniano, che si è scusato per quanto accaduto e ha assicurato una pronta risposta alla richieste di Londra. David Cameron ha presieduto una riunione dell'unità di crisi Cobra, probabilmente dopo l'allarme sulle confuse voci di possibili ostaggi tra i dipendenti dell'ambasciata poi rientrato in serata e in serata ha definito l'accaduto "un oltraggio indifendibile".

La dinamica dell'attacco - Nelle immagini diffuse dalla tv iraniana Press Tv (guarda le foto) si vedono i manifestanti che lanciano sassi, buttano dalla finestra documenti; un uomo sventola la cornice con la foto della Regina Elisabetta, probabilmente trovata all'interno del complesso.
Durante l'irruzione, alcuni manifestanti hanno preso in ostaggio sei uomini, poi liberati con un blitz della polizia.

Alta tensione tra Gb e Iran - Gli attacchi seguono la rapida approvazione, da parte del Consiglio dei Guardiani, di una legge parlamentare che impegna il governo ad espellere l'ambasciatore britannico come ritorsione per le sanzioni. 
Domenica 27 novembre un deputato aveva già avvertito della possibilità di un assalto all'ambasciata britannica, come accaduto con la missione Usa nel 1979.
Alcune decine di persone si sono staccate dalla folla di poche centinaia di contestatori fuori dall'ambasciata, si sono arrampicate sui cancelli d'ingresso e hanno fatto irruzione.
L'agenzia di stampa Mehr ha scritto che i manifestanti hanno ammainato la bandiera britannica, bruciandola, e l'hanno sostituita con quella iraniana. All'interno i manifestanti hanno lanciato pietre e bombe molotov.

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