La nave italiana era stata sequestrata dai pirati somali lo scorso 21 aprile. Tutti salvi i 22 componenti dell'equipaggio, composto da 16 filippini e 6 italiani. Sollievo nelle città d'origine dei marinai
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Più di sette mesi nelle mani dei pirati, sottoposti alla minaccia quotidiana dei sequestratori: è finalmente finita l'odissea dell'equipaggio della nave italiana 'Rosalia D'Amato', sequestrata il 21 aprile scorso a 330 miglia dalle coste dell'Oman, nell'Oceano Indiano. A bordo si trovano 22 marinai, di cui 16 filippini e sei italiani. Il sito 'LiberoReporter' ha pubblicato una conversazione audio con il comandante della nave che conferma la liberazione e afferma che "l'equipaggio sta bene".
In questi mesi le trattative per il rilascio della nave italiana, di tipo 'Bulk Carrier' di proprietà della compagnia napoletana Perseveranza Spa di Navigazione, sono andate avanti senza sosta e nel più assoluto riserbo. Una linea di riservatezza che puntava a salvaguardare la vita dei 22 componenti dell'equipaggio, tenuti costantemente sotto tiro in questi mesi dai sequestratori somali.
Il fatto che il sequestro della nave sia avvenuto a una così rilevante distanza dalla terraferma dimostra tra l'altro il miglioramento delle capacità operative delle organizzazioni criminali responsabili degli attacchi alle navi mercantili in transito. La nave venne catturata mentre attraversava il corridoio di mare tra Yemen e Oman, nel Corno d'Africa, una delle aree considerate più a rischio di attacchi da parte dei pirati.
La notizia della liberazione della 'Rosalia D'Amato' arriva per Mazara del Vallo come "un giorno di primavera". A dirlo è il sindaco della città Nicolò Cristaldi. Sulla motonave sequestrata il 21 aprile scorso al largo dell'Oman dai pirati c'è anche Antonio Di Girolamo, direttore di macchina, di Mazara del Vallo. "Per una città abituata, purtroppo, ai sequestri, per mano dei pirati o per mano delle autorità di paesi stranieri, questa notizia - sottolinea il sindaco - arriva come un piccolo sollievo".
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