Su Twitter l’ex capo dell’Aiea denuncia l’uso di “gas nervino contro i manifestanti”. E si dice “pronto a guidare il governo”. In piazza Tahrir resta alta la tensione. FOTO E VIDEO
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I manifestanti continuano ad affollare piazza Tahrir, da mesi simbolo della rinascita del popolo egiziano che si è ribellato al regime di Hosni Mubarak e che ora si oppone al pugno di ferro dei militari. "E' un massacro", scrive su Twitter l’ex capo dell'Aiea (l'Agenzia atomica internazionale), Mohamed El Baradei. E avverte: "Contro i civili a Piazza Tahrir vengono usati gas lacrimogeni con agente nervino e munizioni".
L'Egitto cerca vie d'uscita - Da un lato le proteste di migliaia di egiziani, dall’altro il tentativo della giunta militare di rassicurare i manifestanti con la proposta di un referendum. L’Egitto cerca una via d’uscita e nelle ultime ore si fa sempre più probabile la possibilità di affidare il nuovo governo, dopo le dimissioni del primo ministro uscente Essam Sharaf, proprio a El Baradei. Il quale ha affermato in un’intervista: "Accetterò la guida del nuovo governo egiziano a condizione che sia veramente indipendente dalle ingerenze dei militari".
Le condizioni di El Baradei - “Le condizioni che pongo per accettare la guida del governo - ha spiegato in un'intervista al quotidiano egiziano al-Wafd El Baradei - sono che le prossime elezioni si tengano nei tempi stabiliti e che il mio nome ottenga la fiducia del nuovo Parlamento. Voglio inoltre avere pieni poteri e non subire le ingerenze dei militari".
La proposta del capo dei militari Tantawi - Il maresciallo Tantawi, che guida il consiglio militare al potere, nel tentativo di placare le proteste in cui sono morte circa 40 persone, ha promesso un più rapido passaggio del potere a un governo civile senza però convincere le migliaia di manifestanti, alcuni dei quali si sono scontrati con la polizia nella notte tra martedì e mercoledì 23 novembre.
Un uomo è rimasto ucciso negli scontri ad Alessandria, seconda città del Paese.
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