Atene, sciopero contro i tagli: scontri polizia-manifestanti

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Migliaia di lavoratori statali sono scesi in strada in Grecia dopo le misure di austerità varate dal governo per salvare il Paese dalla bancarotta. Voli e treni bloccati. L'Fmi: "Dobbiamo valutare prima del via libera ai nuovi aiuti"

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Migliaia di lavoratori del settore pubblico, oltre 20mila, sono scesi in piazza ad Atene, mercoledì 5 ottobre, per protestare contro le misure di austerità varate dal governo per salvare la Grecia dalla bancarotta. In un Paese già stremato da due anni di aumenti delle tasse e tagli ai salari, studenti, giovani e pensionati insieme hanno marciato fino al centro della capitale chiedendo che siano "i ricchi a pagare". Un altro corteo di migliaia di dipendenti statali ha raggiunto piazza Syntagma al grido di "non abbiamo lavoro, non abbiamo diritti, nessun sacrificio per i boss". Lì si sono verificati alcuni incidenti tra polizia e manifestanti. Secondo le forze dell'ordine almeno due persone sono rimaste ferite.
Ma le violenze non raggiungono il livello di giugno, quando oltre 100 persone rimasero ferite negli scontri tra manifestanti e polizia in Piazza Syntagma. Una fonte di polizia ha detto che oggi sono schierati circa mille agenti, meno che nelle proteste di giugno.

Alta tensione - Alta l'adesione allo sciopero, che ha portato alla cancellazione di oltre 400 voli, sia nazionali che internazionali, il blocco dei treni e la chiusura di numerose scuole. Allo sciopero non ha partecipato il settore privato che tuttavia ha promesso il suo sostegno in occasione delle agitazioni più ampie indette per il 19 ottobre. Secondo i sondaggi, quattro greci su cinque si aspettano il default del Paese.

I manifestanti: "Devono tassare i ricchi, non noi" - Nonostante le nuove misure di austerity chieste da Ue e Fmi, il governo questa settimana ha dovuto annunciare che non centrerà gli obiettivi di deficit 2011 per quasi 2 miliardi di euro, scuotendo i mercati globali. "Vogliamo che questo governo se ne vada. Ci hanno ingannati. Hanno promesso di tassare i ricchi e aiutare i poveri, ma non l'hanno fatto", ha detto Sotiris Pelekanos, ingegnere 39enne, uno degli statali che hanno manifestato nel centro di Atene. "Non m'importa se facciamo bancarotta. Siamo già in bancarotta... Abbiamo perso tutto", ha aggiunto. I principali sindacati della Grecia, Adedy e Gsee, stimano che siano centinaia di migliaia le persone in sciopero.  "Non stanno cercando di salvare la Grecia. Si limitano ad uccidere i lavoratori", ha detto il vicepresidente di Adedy, Ilias Vrettakos, in un intervento durante la protesta. "Dovrebbero prendere i soldi dai ricchi, non da noi".

Fmi: "La Grecia non ha bisogno di soldi subito" -
Ad alimentare le tensioni c'è la posizione espressa dal Fondo Monetario Internazionale: "Non c'è urgenza di dare soldi alla Grecia, non ne ha bisogno ora, abbiamo tutto il tempo per fare le nostre valutazioni sulle misure che ha preso prima di dare il via libera alla sesta tranche di aiuti", ha detto il direttore Ue dell'Fmi, Antonio Borges. Secondo Borges il secondo piano di salvataggio, deciso a luglio, va rivisto perché occorre concentrarsi di più sulla sostenibilità del debito e sul rilancio della crescita.

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