L'esplosione di una macchina ha provocato tre vittime e decine di feriti. Il ministro dell'Interno: "E' molto probabile che si tratti di un attentato terroristico". GUARDA LE FOTO E I VIDEO DA YOUTUBE
Un'auto è esplosa in Turchia, nel centro di Ankara, causando tre morti e 34 feriti. (GUARDA LE FOTO). Anche se non ci sono rivendicazioni, né dettagli ufficiali sul tipo di autobomba, le autorità danno per certo che si tratti di "terrorismo" indipendentista curdo. Tre dei feriti sono in pericolo di vita.
L'esplosione nel centro della capitale turca riaccende i riflettori sulla questione della minoranza etnica curda, il principale problema interno che il premier Recep Tayyip Erdogan deve affrontare mentre verso l'esterno dimostra un grande dinamismo al punto di alimentare crisi con Israele per Gaza e con Cipro per il gas sottomarino, minacciando in questo quadro di congelare i già freddi rapporti con l'Ue.
Il presidente della Repubblica, Abdullah Gul, in visita in Germania dove il 19 settembre aveva dovuto ritardare un discorso per un falso allarme bomba di matrice curda, ha parlato di attentato "terroristico", definito "molto probabile" dal ministro dell'Interno, Idris Naim Sahin. Convinti della matrice, secondo indiscrezioni, anche i magistrati inquirenti.
L'ombra del Pkk - In Turchia, quando si parla pubblicamente di "terrorismo" senza aggettivi, è scontato che sia quello della formazione terroristica curda del Pkk che lotta per l'autonomia del sud-est della Turchia da Ankara: una guerriglia dal 1984 ha causato tra le 30 mila e le oltre 45 mila vittime a seconda delle stime. Falliti negoziati semi-segreti tra pezzi dello Stato e Pkk e arenatasi un'apertura alle riforme voluta da Erdogan, il clima in questi ultimi tre mesi settimane è reso ancora più teso dallo scorrere di molto sangue e dai preparativi di un'operazione turca oltre-frontiera che dovrebbe stanare i terroristi curdi nello loro basi nel nord dell'Iraq.
La dinamica del fatti - L'esplosione è avvenuta poco dopo le 11 locali nel centralissimo e affollato quartiere di Kizilay (GUARDA LA MAPPA). Anche se a meno di un chilometro c'è l'ufficio di Erdogan, lo Stato maggiore dell'esercito e numerosi ministeri, secondo il responsabile dell'Interno gli attentatori hanno puntato a colpire i passanti. L'auto saltata in aria ha innescato un'esplosione a catena che ha coinvolto altre cinque auto che, come molte in Turchia, erano alimentate a gas, scatenando un incendio. I ripetuti scoppi hanno scatenato il panico nel caos dell'arrivo delle prime ambulanze e autopompe. Paura anche su un treno fermato nell'Anatolia centrale per la scoperta di un ordigno non innescato.
I video da YouTube
L'esplosione nel centro della capitale turca riaccende i riflettori sulla questione della minoranza etnica curda, il principale problema interno che il premier Recep Tayyip Erdogan deve affrontare mentre verso l'esterno dimostra un grande dinamismo al punto di alimentare crisi con Israele per Gaza e con Cipro per il gas sottomarino, minacciando in questo quadro di congelare i già freddi rapporti con l'Ue.
Il presidente della Repubblica, Abdullah Gul, in visita in Germania dove il 19 settembre aveva dovuto ritardare un discorso per un falso allarme bomba di matrice curda, ha parlato di attentato "terroristico", definito "molto probabile" dal ministro dell'Interno, Idris Naim Sahin. Convinti della matrice, secondo indiscrezioni, anche i magistrati inquirenti.
L'ombra del Pkk - In Turchia, quando si parla pubblicamente di "terrorismo" senza aggettivi, è scontato che sia quello della formazione terroristica curda del Pkk che lotta per l'autonomia del sud-est della Turchia da Ankara: una guerriglia dal 1984 ha causato tra le 30 mila e le oltre 45 mila vittime a seconda delle stime. Falliti negoziati semi-segreti tra pezzi dello Stato e Pkk e arenatasi un'apertura alle riforme voluta da Erdogan, il clima in questi ultimi tre mesi settimane è reso ancora più teso dallo scorrere di molto sangue e dai preparativi di un'operazione turca oltre-frontiera che dovrebbe stanare i terroristi curdi nello loro basi nel nord dell'Iraq.
La dinamica del fatti - L'esplosione è avvenuta poco dopo le 11 locali nel centralissimo e affollato quartiere di Kizilay (GUARDA LA MAPPA). Anche se a meno di un chilometro c'è l'ufficio di Erdogan, lo Stato maggiore dell'esercito e numerosi ministeri, secondo il responsabile dell'Interno gli attentatori hanno puntato a colpire i passanti. L'auto saltata in aria ha innescato un'esplosione a catena che ha coinvolto altre cinque auto che, come molte in Turchia, erano alimentate a gas, scatenando un incendio. I ripetuti scoppi hanno scatenato il panico nel caos dell'arrivo delle prime ambulanze e autopompe. Paura anche su un treno fermato nell'Anatolia centrale per la scoperta di un ordigno non innescato.
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