Nel ricorso, presentato da due organizzazioni, si richiede l'incriminazione per Benedetto XVI e tre alti esponenti vaticani (Bertone, Sodano e Levada) per crimini contro l'umanità. Avrebbero tenuto nascosti stupri e violenze, proteggendo i responsabili
Un'associazione di vittime dei preti pedofili ha denunciato il Papa e tre alti esponenti del Vaticano (il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il suo predecessore, il cardinale Angelo Sodano, e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, cardinale William Levada) alla Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) per aver tenuto nascosti crimini contro l'umanità.
Il Survivors Network of those Abused by Priests (Snap) americano e il Center for Constitutional Rights, un'organizzazione per i diritti umani, hanno fatto sapere di aver depositato un fascicolo di 20mila pagine a sostegno dell'accusa al Vaticano di "tollerare" abusi e molestie su minori in tutto il mondo e di "proteggere" i responsabili.
La richiesta di incriminazione - Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di "incriminare il Papa" per la sua "diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l'umanità degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo".
Nei prossimi giorni i responsabili della Snap lanceranno un tour in Europa per illustrare le loro accuse e sostenere la denuncia al Cpi, che si occupa di crimini di guerra e contro l'umanità. No comment. E' questa la posizione a cui, almeno per il momento, la Santa Sede, interpellata in merito, ritiene di volersi attenere rispetto al ricorso
Il Survivors Network of those Abused by Priests (Snap) americano e il Center for Constitutional Rights, un'organizzazione per i diritti umani, hanno fatto sapere di aver depositato un fascicolo di 20mila pagine a sostegno dell'accusa al Vaticano di "tollerare" abusi e molestie su minori in tutto il mondo e di "proteggere" i responsabili.
La richiesta di incriminazione - Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di "incriminare il Papa" per la sua "diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l'umanità degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo".
Nei prossimi giorni i responsabili della Snap lanceranno un tour in Europa per illustrare le loro accuse e sostenere la denuncia al Cpi, che si occupa di crimini di guerra e contro l'umanità. No comment. E' questa la posizione a cui, almeno per il momento, la Santa Sede, interpellata in merito, ritiene di volersi attenere rispetto al ricorso