11/9, Obama: "L'America è più forte"

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Per il presidente Usa "al Qaeda è sulla via della sconfitta" ma non bisogna abbassare la guardia perché le minacce sono credibili. E aggiunge: “Il futuro appartiene a chi vuole costruire, non distruggere”. LO SPECIALE DI SKY.IT

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"L'America oggi è più forte. E al Qaeda è sulla via della sconfitta". Il messaggio di Barack Obama ai cittadini americani arriva via radio e su You Tube, nel giorno in cui iniziano le celebrazioni per il decennale dell'11 settembre. Si tratta di un messaggio rassicurante, nonostante sull'attesissimo anniversario si agiti lo spettro di un nuovo attacco al cuore degli Stati Uniti.

"Il futuro appartiene a coloro che vogliono costruire, non distruggere", afferma il presidente nel suo tradizionale discorso del sabato, sottolineando come "grazie agli sforzi costanti" di tutte le forze di sicurezza americane, la capacità operativa di al Qaeda sia stata minata in modo irreversibile, soprattutto dopo l'uccisione del suo leader indiscusso: Osama Bin Laden. Ma poi Obama sprona i suoi più stretti consiglieri, invitandoli a tenere alta la vigilanza, a non sottovalutare le nuove minacce, a non commettere errori. E a non abbassare la guardia nemmeno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Perché ci sono cellule ancora pronte a colpire.

A dieci anni dal tragico e spettacolare attacco portato quasi in contemporanea alle Twin Towers di New York, al lato sud del Pentagono e al volo precipitato in Pennsylvania e che avrebbe dovuto colpire Washington (GUARDA LA FOTOSTORIA), quella del terrorismo resta una minaccia vera, anche se a dominare il dibattito politico in vista delle presidenziali del 2012 è la questione economica. Non a caso è caccia aperta in queste ore a un presunto commando della costola pakistana di al Qaeda. Una cellula che vorrebbe mettere a segno un nuovo clamoroso attentato a New York o a Washington, con un'auto o un camion bomba. Due dei sospetti terroristi, cittadini americani di origine araba, sarebbero già negli Usa. Uno in Europa. Dietro il piano ci sarebbe il successore di Bin Laden, al Zawahri.

E' in questo clima che il vicepresidente statunitense, Joe Biden, ha dato il via alle celebrazioni, recandosi a Shanksville, in Pennsylvania, dove cadde il volo 93 della United Airlines che - secondo il piano dei terroristi - avrebbe dovuto colpire il simbolo della democrazia americana, il Congresso. I morti furono 44: gli eroi che salvarono la capitale, come li ha definiti il presidente di allora George W. Bush, anch'egli a Shanksville dove è stato inaugurato il Flight 93 National Memorial, presente anche Bill Clinton. Domenica 11 settembre, poi, il momento più atteso, la cerimonia di Ground Zero, blindatissima per la paura di un attentato. Ma New York vuole vivere. Anche per questo la vigilia del decennale è stata caratterizzata da una blindatura 'soft', perché - ha sottolineato il sindaco, Michael Bloomberg, "altrimenti vincono loro".

Per il decennale dell'11 settembre, l'America vuole ricordare unita. Per questo a Ground Zero presenzieranno, l'uno accanto all'altro, Barack Obama e George W. Bush, insieme a tutte le massime autorità e ai familiari delle vittime (guarda il programma delle celebrazioni). Intanto sabato 10 settembre la coppia presidenziale si èrecata nel cimitero storico di Arlington per rendere omaggio ai caduti in Afghanistan e in Iraq. Le due guerre generate dal quel tragico 11 settembre 2001.

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