La moglie e tre figli del Colonnello si trovano nel Paese africano. Dura reazione del Cnt: un atto di aggressione. Il raìs si nasconderebbe invece a 100 km da Tripoli. Il figlio Khamis sarebbe morto in un attacco Nato. FOTO E VIDEO: LO SPECIALE
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(in fondo all'articolo tutti i video sulla guerra in Libia)
Un figlio ucciso, altri tre (con la moglie) rifugiati in Algeria. Di lui, però, non si hanno tracce. Mentre continuano i combattimenti in Libia, Gheddafi resta un fantasma. Secondo alcune fonti diplomatiche sarebbe insieme al figlio Saif al Islam, a Bani Walid (località libica a circa 100 km a sud-est di Tripoli).
"Khamis è morto in un attacco Nato" - L'altro figlio, Khamis, sanguinario comandante delle forze speciali che hanno difeso per settimane Tripoli, è morto invece in un attacco di un elicottero da combattimento Apache della Nato, probabilmente britannico.
La notizia è arrivata dall'emittente britannica Sky News, che cita una guardia del corpo di Khamis. L'attacco è avvenuto 60 km a sud di Tripoli.
La 4x4 Toyota Land Cruiser blindata su cui viaggiava, secondo quanto riferisce Sky News, è stata centrata da un razzo sparato dall'Apache. La guardia del copro dice che Khamis è morto sul colpo e che l'esplosione è stata così potente da incendiare alberi vicino alla strada.
La moglie e tre figli in Algeria - Intanto, il Ministero degli Esteri di Algeri ha comunicato che la moglie di Muammar Gheddafi, Sofia, i due figli Hannibal e Mohammed e la figlia Aisha hanno trovato rifugio in Algeria.
I tre, accompagnati dai nipoti del Colonnello sono entrati nel paese "alle 8,45 locali (le 9,45 ora italian) attraverso il confine libico-algerino".
La dura replica del Cnt non si è fatta attendere: ha accusato Algeri di aver commesso un atto di aggressione consentendo alla moglie di Muammar Gheddafi e a tre dei figli del Colonnello di trovare rifugio in Algeria e ha annunciato che ne chiederà l'estradizione. L'Algeria è tra i pochi Paesi nordafricani a non aver riconosciuto il Cnt come legittimo rappresentante del popolo libico.
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