Dopo l’audizione dei Murdoch e di Brooks, il primo ministro britannico ha riferito in Parlamento, tra le contestazioni, sulla decisione di assumere Andy Coulson, ex direttore di News of the World. E sui rapporti con News Corp dice: "Massima trasparenza"
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(in fondo all'articolo una sintesi dell'audizione di Cameron)
Dopo l’audizione alla Camera dei Comuni di Rupert e James Murdoch e di Rebekah Brooks sullo scandalo intercettazioni illegali, è il turno del primo ministro David Cameron, che riferisce in Parlamento sulla sua decisione di assumere come portavoce Andy Cooulson, ex direttore del tabloid ‘News of the World’, chiuso in seguito allo scandalo che ruota intorno a News Corp di Rupert Murdoch (gruppo editoriale di cui fa parte anche Sky Italia). Finora lo scandalo ha portato alle dimissioni di alti dirigenti della società e dei due principali funzionari della polizia della Gran Bretagna e ha alimentato le critiche nei confronti di Cameron.
"Inchiesta sui rapporti tra media e politica" - "Un torrente di rivelazioni nelle ultime settimane hanno incrinato la fiducia nei media, nella polizia e la politica" ha detto Cameron all'inizio del suo intervento e ha assicurato davanti ai Comuni che sullo scandalo intercettazioni verrà condotta un'inchiesta della polizia e un'"inchiesta giudiziaria ad ampio raggio" per stablire che cosa è accaduto e "impedire che possa accadere di nuovo". Le inchieste approfondiranno i legami tra stampa, politica e polizia, ha sottolineato il premier.
"Assunzione di Andy Coulson mia responsabilità" - Il Partito laburista all'opposizione determinato a mettere in difficoltà il primo ministro sull'assunzione di Coulson. Coulson si era dimesso dalla direzione di News of the world nel 2007, dopo l'arresto di due persone che lavoravano per il giornale a causa delle intercettazioni. Aveva poi lasciato il posto di portavoce di Cameron lo scorso gennaio, alcuni giorni prima che la polizia avviasse una nuova indagine, ed è stato arrestato e poi rilasciato nei giorni scorsi.
Sull'assunzione di Coulson Cameron si è poi assunto tutta la responsabilità e ha commentato: "Se si scopre che Andy Coulson ha mentito sotto giuramento andrà incontro a gravi pene e saranno necessarie profonde scuse, ma è innocente fino a prova contraria, sarò all'antica ma ci credo ancora". Sul lavoro di Coulson a Dowing Street, ha continuato, "non ci sono state lamentele e me ne assumo la responsabilità, col sennò di poi non gli avrei mai offerto quel lavoro". "Si impara dagli sbagli e io ho imparato" ha detto il premier.
"Con News Corp rapporti trasparenti" - Sui rapporti con News Corp, Cameron ha affermato di aver agito nella massima trasparenza: "Non ho mai nascosto gli incontri con Murdoch", ha detto. Il primo ministro ha negato dunque di aver infanto il codice di condotta ministeriale sul conflitto di interesse relativamente alla scalata di BSkyB da parte di News International. "Io ho sempre organizzato incontri prima delle elezioni", ha dichiarato, ricordando di aver diffuso una lista dei colloqui avuti con i vertici dei media, compresi quelli di News International. "Quando mai vedremo la stessa trasparenza da parte di Tony Blair e Gordon Brown?", ha chiesto il premier provocatoriamente. "Basta gridare alla complotto", ha concluso. E nell'insistere sulla correttezza del suo operato ha anche scherzato: "Non ho avuto nessun pigiama party con la Brooks".
Le inchieste negli Usa e in Australia - L'intervento di Cameron arriva dopo che martedì, Rupert Murdoch, 80 anni, si è difeso davanti alla commissione parlamentare e ha chiarito che non lascerà le redini del gruppo, spiegando che la colpa dello scandalo è di chi lo ha "tradito" all'interno del suo staff.
Intanto vanno avanti anche le inchieste negli Stati Uniti per capire se sono state spiate, da giornalisti del gruppo, le vittime dell’11 settembre o se vi sono stati tentativi di corrompere funzionari di polizia newyorchesi. Su questo per Murdoch, "non ci sono prove" per Murdoch, ma, in caso vi fossero, il magnate australiano garantisce la "massima collaborazione".
E anche il governo australiano chiede chiarimenti al ramo australiano di News Corp, News Limited. “Ci sono domande difficili a cui Murdoch dovrà rispondere” ha detto il primo ministro Julia Zillard. "Quando la gente scopre i suoi telefoni intercettati, quando vede persone che soffrono per tutto questo - ha aggiunto - penso che si faccia delle domande anche nel nostro Paese, domande che riguardano News Limited".
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"Inchiesta sui rapporti tra media e politica" - "Un torrente di rivelazioni nelle ultime settimane hanno incrinato la fiducia nei media, nella polizia e la politica" ha detto Cameron all'inizio del suo intervento e ha assicurato davanti ai Comuni che sullo scandalo intercettazioni verrà condotta un'inchiesta della polizia e un'"inchiesta giudiziaria ad ampio raggio" per stablire che cosa è accaduto e "impedire che possa accadere di nuovo". Le inchieste approfondiranno i legami tra stampa, politica e polizia, ha sottolineato il premier.
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Sull'assunzione di Coulson Cameron si è poi assunto tutta la responsabilità e ha commentato: "Se si scopre che Andy Coulson ha mentito sotto giuramento andrà incontro a gravi pene e saranno necessarie profonde scuse, ma è innocente fino a prova contraria, sarò all'antica ma ci credo ancora". Sul lavoro di Coulson a Dowing Street, ha continuato, "non ci sono state lamentele e me ne assumo la responsabilità, col sennò di poi non gli avrei mai offerto quel lavoro". "Si impara dagli sbagli e io ho imparato" ha detto il premier.
"Con News Corp rapporti trasparenti" - Sui rapporti con News Corp, Cameron ha affermato di aver agito nella massima trasparenza: "Non ho mai nascosto gli incontri con Murdoch", ha detto. Il primo ministro ha negato dunque di aver infanto il codice di condotta ministeriale sul conflitto di interesse relativamente alla scalata di BSkyB da parte di News International. "Io ho sempre organizzato incontri prima delle elezioni", ha dichiarato, ricordando di aver diffuso una lista dei colloqui avuti con i vertici dei media, compresi quelli di News International. "Quando mai vedremo la stessa trasparenza da parte di Tony Blair e Gordon Brown?", ha chiesto il premier provocatoriamente. "Basta gridare alla complotto", ha concluso. E nell'insistere sulla correttezza del suo operato ha anche scherzato: "Non ho avuto nessun pigiama party con la Brooks".
Le inchieste negli Usa e in Australia - L'intervento di Cameron arriva dopo che martedì, Rupert Murdoch, 80 anni, si è difeso davanti alla commissione parlamentare e ha chiarito che non lascerà le redini del gruppo, spiegando che la colpa dello scandalo è di chi lo ha "tradito" all'interno del suo staff.
Intanto vanno avanti anche le inchieste negli Stati Uniti per capire se sono state spiate, da giornalisti del gruppo, le vittime dell’11 settembre o se vi sono stati tentativi di corrompere funzionari di polizia newyorchesi. Su questo per Murdoch, "non ci sono prove" per Murdoch, ma, in caso vi fossero, il magnate australiano garantisce la "massima collaborazione".
E anche il governo australiano chiede chiarimenti al ramo australiano di News Corp, News Limited. “Ci sono domande difficili a cui Murdoch dovrà rispondere” ha detto il primo ministro Julia Zillard. "Quando la gente scopre i suoi telefoni intercettati, quando vede persone che soffrono per tutto questo - ha aggiunto - penso che si faccia delle domande anche nel nostro Paese, domande che riguardano News Limited".
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