Il gruppo di pirati informatici, conosciuto per gli attacchi ai siti della Cia e della Sony, ha annunciato la fine delle sue attività. “Abbiamo messo a nudo imprese e governi solo per dimostrare che potevano farlo. La nostra campagna di 50 giorni termina"
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Il gruppo di pirati informatici LulzSec (o LulzSecurity) ha annunciato la fine delle sue attività rivendicando una campagna durata 50 giorni che ha messo a nudo la vulnerabilità dei sistemi di diversi organismi governativi e di privati, fra i quali la CIA, la polizia britannica ma anche la Sony. Lo ha annunciato lo stesso gruppo con un messaggio su Twitter, una settimana dopo l'arresto in Gran Bretagna di un pirata informatico di 19 anni che secondo la polizia era il capo di LulzSec (il gruppo ha negato).
"Noi siamo LulzSecurity e questo è il nostro messaggio finale - dice il post apparso sul profilo Twitter del gruppo - Questi ultimi 50 giorni abbiamo disturbato e messo a nudo imprese, governi, soltanto perché potevamo farlo". Il messaggio parla di "eccitazione pura, ininterrotta, caotica, del divertimento e dell'anarchia". "La nostra crociata programmata di 50 giorni è finita - prosegue il post, firmato dai "sei membri dell'equipaggio" di LulzSec - e noi ora dobbiamo navigare sulla distanza, lasciandoci dietro (speriamo) ispirazione, paura, negazione, felicità, approvazione, disapprovazione, presa in giro, imbarazzo, meditazione, gelosia, odio, perfino amore. Semmai, noi speriamo di aver avuto un microscopico impatto su qualcuno, da qualche parte. Da qualsiasi parte".
In queste ultime settimane in gruppo, che si era fatto conoscere all'inizio per attacchi contro i siti dei videogiochi Sony e Nintendo, aveva rivendicato attacchi contro Fbi, Cia, il governo americano, la tv pubblica Usa PBS, la tv Fox, la presidenza del governo brasiliano, la polizia britannica, siti porno. Il 20 giugno la polizia del Regno Unito ha arrestato nell'Essex un hacker di 19 anni, Ryan Cleary, accusandolo di essere il leader di LulzSecurity.
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