Usa: lo Stato di New York dice sì ai matrimoni gay
MondoSale così a sei il numero di Stati americani in cui una coppia omosessuale avrà il diritto di sposarsi. La norma, dopo esser stata approvata alla Camera, è passata al Senato con 33 voti a favore e 29 contrari. Festa tra la comunità lgtb. FOTO, VIDEO
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Lo Stato di New York è da oggi il sesto Stato americano in cui una coppia omosessuale ha il diritto di sposarsi. Il Senato statale ha infatti approvato nella notte con maggioranza bipartisan il Marriage Equality Act,un provvedimento proposto dal governatore, Andrew Cuomo, che riconosce alle coppie omosessuali il diritto di contrarre matrimonio come ogni altra coppia nello Stato di New York.
Il provvedimento è passato con 33 voti a favore (tra cui quelli di quattro repubblicani), e 29 voti contrari (tra cui quelli di un democratico). Essendo già stato approvato dalla Camera, il provvedimento attende ora solo la firma del governatore Cuomo per essere tradotto in legge. Entrerà in vigore esattamente un mese dopo la firma. Significa che a New York agli inizi di agosto le prime coppie potranno sposarsi.
Per il movimento gay americano si tratta di una conquista storica, perché lo Stato di New York è di gran lunga il più popoloso e importante tra quelli che già riconoscono le nozze gay. Negli Stati Uniti gay e lesbiche possono già contrarre matrimonio in Massachusetts, Vermont, New Hampshire, Iowa e Connecticut, oltre che nel District of Columbia.
L'attesa per il voto era così sentita che i commissari sono stati costretti a chiudere le porte dell'aula ed allontanare dalla balconata del Parlamento di Albany decine di persone, che manifestavano tanto a favore quanto contro il provvedimento.
Subito dopo l'approvazione, mentre un lungo applauso si è levato da parte dei senatori, urla di gioia sono scoppiate all'esterno, al grido di "U-S-A, U-S-A".
L'approvazione del provvedimento rappresenta una vittoria politica di particolare importanza per il governatore Cuomo, un democratico che aveva fatto delle nozze gay una delle priorità del suo programma. A pochi mesi dal suo insediamento, quella che per molti era solo una promessa elettorale si è tradotta in realtà e avrà certamente conseguenze sulla campagna presidenziale.
Giovedì il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, proprio a New York aveva incontrato ad un gala elettorale gli esponenti di uno dei gruppi omosessuali piu' conosciuti e importanti d'America, denominato Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Leadeship (LGBT). Nel suo intervento Obama aveva sottolineato che "le coppie gay meritano di avere gli stessi diritti di tutte le altre coppie". Ma non aveva mai usato la parola 'matrimonio'. In passato il presidente Usa, intervenendo sul tema, aveva sempre detto che a suo avviso la materia deve essere regolata a livello statale, e non a livello federale. Obama è perfettamente consapevole che il tema è delicato, e che il voto di New York è destinato a sollevare l'assoluta contrarietà da parte del Vaticano.
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Il provvedimento è passato con 33 voti a favore (tra cui quelli di quattro repubblicani), e 29 voti contrari (tra cui quelli di un democratico). Essendo già stato approvato dalla Camera, il provvedimento attende ora solo la firma del governatore Cuomo per essere tradotto in legge. Entrerà in vigore esattamente un mese dopo la firma. Significa che a New York agli inizi di agosto le prime coppie potranno sposarsi.
Per il movimento gay americano si tratta di una conquista storica, perché lo Stato di New York è di gran lunga il più popoloso e importante tra quelli che già riconoscono le nozze gay. Negli Stati Uniti gay e lesbiche possono già contrarre matrimonio in Massachusetts, Vermont, New Hampshire, Iowa e Connecticut, oltre che nel District of Columbia.
L'attesa per il voto era così sentita che i commissari sono stati costretti a chiudere le porte dell'aula ed allontanare dalla balconata del Parlamento di Albany decine di persone, che manifestavano tanto a favore quanto contro il provvedimento.
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L'approvazione del provvedimento rappresenta una vittoria politica di particolare importanza per il governatore Cuomo, un democratico che aveva fatto delle nozze gay una delle priorità del suo programma. A pochi mesi dal suo insediamento, quella che per molti era solo una promessa elettorale si è tradotta in realtà e avrà certamente conseguenze sulla campagna presidenziale.
Giovedì il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, proprio a New York aveva incontrato ad un gala elettorale gli esponenti di uno dei gruppi omosessuali piu' conosciuti e importanti d'America, denominato Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Leadeship (LGBT). Nel suo intervento Obama aveva sottolineato che "le coppie gay meritano di avere gli stessi diritti di tutte le altre coppie". Ma non aveva mai usato la parola 'matrimonio'. In passato il presidente Usa, intervenendo sul tema, aveva sempre detto che a suo avviso la materia deve essere regolata a livello statale, e non a livello federale. Obama è perfettamente consapevole che il tema è delicato, e che il voto di New York è destinato a sollevare l'assoluta contrarietà da parte del Vaticano.