Gheddafi: "Vivo o morto rimarrò a Tripoli"

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Muammar Gheddafi
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Il colonnello libico torna a parlare in un messaggio trasmesso dalla tv di Stato al-Jamahiriya. "Noi non ci arrenderemo mai, né ci inginocchieremo". Continuano, intanto, i bombardamenti Nato sul Paese. LO SPECIALE

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"Rimarrò a Tripoli vivo o morto". Sono queste le parole che il leader libico Muammar Gheddafi ha voluto rivolgere martedì 7 giugno, giorno del suo 69esimo compleanno, alla Coalizione internazionale che da marzo sta conducendo raid aerei contro obiettivi militari del regime di Tripoli. Nell'intervento trasmesso dalla tv libica tv di Stato libica al-Jamahiriya ha assicurato che i suoi fedelissimi sono pronti "ad accettare la morte. Non ci sottometteremo mai - ha detto - nonostante i bombardamenti. Le bombe mi cadono accanto, ma sto resistendo".
E' il primo intervento del colonnello dal 19 maggio, quando la tv di Stato libica lo mostrò a colloquio con un inviato dopo una missione a Mosca.
"Un quarto di un milione di libici sta combattendo per la libertà della Libia" ha proseguito il  rais. "Questo caos ci è stato imposto e noi non ne abbiamo paura", ha aggiunto nel corso della registrazione durata meno di cinque minuti.

Dopo l'audio, la tv di Stato ha trasmesso anche un video che mostra il leader libico, come sempre vestito in abiti tradizionali e con gli occhi protetti da un paio di lenti da sole, incontrare un gruppo di capi tribù. Stando all'emittente di regime, le riprese sarebbero state girate oggi 7 giugno stesso, anche se non è stato precisato dove. L'ultima apparizione 'visiva' di Gheddafi in tv risaliva al 30 maggio scorso.

I video di Gheddafi sono giunte mentre gli aerei della Nato continuavano a bombardare il suo compound a Tripoli con almeno 25 attacchi nell'area e, secondo le autorità libiche, sono stati 60 gli attacchi sulla Capitale nella giornata di martedì 7 giugno e 29 i morti.

E proprio nella Capitale è arrivato per una visita non annunciata Abdulelah Khatib, l'inviato speciale del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale Jana sul suo sito internet, spiegando che Kathib è a capo di una delegazione ed è stato accolto all'aeroporto internazionale nella capitale libica da rappresentanti del regime. Poche ore prima era arrivato a Bengasi Mikhail Margelov, inviato del presidente russo Dmitry Medvedev, per incontrare i capi dei ribelli: prima visita di un inviato speciale russo nella roccaforte della rivoluzione.


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