Vero o falso? Le incognite intorno alle morti storiche

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La foto di Bin Laden e, accanto, l'immagine falsa diffusa subito dopo la sua morte
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Da Hitler a Mussolini fino a Saddam Hussein e a Bin Laden: quando viene ucciso il pericolo numero uno del momento, scattano le domande sulla veridicità dei particolari, sulla data o sul luogo. In tutti i casi è sempre nato un giallo

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È stato ucciso lì? Quel corpo è proprio il suo? Quelle immagini non saranno ricostruzioni? Puntuale, alla morte del pericolo numero uno di turno, scatta il rebus del “vero o falso”.  Lo è stato lunedì 2 maggio con la foto del cadavere di Osama Bin Laden. Ma nel passato gli interrogativi sulla veridicità di tanti particolari hanno riguardato moltissimi dei personaggi storici uccisi.

Iniziando dalla seconda guerra mondiale, si può citare la querelle infinita sui resti di Hitler ritrovati nel bunker a Berlino. Molti hanno sostenuto che non fossero i suoi, bensì una abile messinscena dei nazisti per far scappare il Fuhrer e metterlo al sicuro, forse in Sudamerica. Lo stesso è avvenuto per Benito Mussolini. Dove è stato ucciso il Duce? Davanti al cancello di una villa a Giulino di Mezzegra nel comasco il 28 aprile del 1945 oppure il giorno prima? Ma persino per uno dei miti rivoluzionari di ogni tempo, il comandante Ernesto Che Guevara, è successa la stessa cosa. La sua morte, nell’ottobre del 1967 in Bolivia, fu contestata in tutto il mondo come un mossa propagandistica della Cia. Anche la fotografia del suo cadavere - Guevara era steso su un lavatoio, a torso nudo, quasi come il Cristo di Mantegna - fu definita un abilissimo falso. Ci volle il riconoscimento ufficiale da parte del lider maximo Fidel Castro, molti giorni dopo la morte, a mettere a tacere le voci contrarie. Altro esempio di messa in dubbio ha riguardato Saddam Hussein, dittatore iracheno, trasformatosi - dopo l'invasione del suo Paese da parte della coalizione internazionale guidata dagli Usa e dalla Gran Bretagna - in una vera e propria primula rossa. Le immagini della sua cattura a dicembre del 2003 - Baghdad era caduta ad aprile - in un cunicolo sottoterra nelle vicinanze di Tikrit sono state giudicate da alcuni, specie nel mondo islamico, una costruzione a uso dei vincitori. Il tanto criticato video della sua esecuzione ha scacciato le ombre del falso. Lo stesso, per venire a giorni più recenti, è successo con la morte del figlio di Gheddafi, Saif al-Arab. I sostenitori del colonnello libico hanno messo in dubbio l'esito del raid della Nato.

Il dilemma “vero-falso” è stato una costante anche per molti avvenimenti. Il più eclatante, per esempio, è stato l'atterraggio sulla luna degli astronauti americani, che in molti hanno tenacemente definito per lungo tempo un'invenzione. E pure l'11 settembre con l'attentato alle Torri Gemelle fu stato messo in dubbio da autorevoli commentatori e a nulla valsero le immagini scioccanti in tv.

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