La stampa internazionale si interroga sul bunga bunga e sulla cultura “machista” del presidente del Consiglio. Ma, secondo il settimanale americano, è proprio il comportamento di Berlusconi ad aver risvegliato nel gentil sesso la voglia di cambiamento
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L’Italia non è un Paese per donne. Ne è convinta la stampa estera – come si è accorto il blog Nomfup – che si scatena sulla nostra "ammuffita cultura machista" e dedica grande attenzione agli scandali sessuali del premier.
Secondo Newsweek – che già si era occupato delle italiane che si sono distinte per la lotta agli stereotipi – da noi le donne sono tratte come prosciutti. Colpa, ovviamente, del piggish behaviour, letteralmente "il comportamento da maiale", del presidente del Consiglio, del bunga bunga e delle sue barzellette. Ma sono proprio le rozze abitudini di Silvio Berlusconi, dice Barbie Nadeau, corrispondente dall’Italia per Newsweek, ad aver risvegliato nelle donne italiane un desiderio di cambiamento. "C’è domanda di uguaglianza sul mondo del lavoro e di nuove leggi che mettano le donne in posizione di potere", racconta Nadeau. Come le loro coetanee americane, le ragazze italiane negli anni Settanta hanno bruciato i loro reggiseni per chiedere gli stessi diritti degli uomini. Ma poi non c’è stato alcun cambiamento significativo. Solo ora molte – Nadeau cita Maria Latella, Emma Bonino, Monica Bellucci, Anna Finocchiaro – sono determinate a cambiare lo status quo, stufe di essere considerate, come dice Lorella Zanardo - autrice del documentario "Il corpo delle donne" -, come dei prosciutti. E molte hanno cominciato il conto alla rovescia per la fine dell’era del bunga bunga. "È ora di cambiare la direzione della storia", dice la Finocchiaro intervistata da Barbie Nadeau. "Le donne saranno le nuove protagoniste e noi dobbiamo aiutarle".
Per l’Atlantic, invece, magazine di Boston simbolo dell’informazione liberal americana, l’Italia di Ruby e di Arcore è ormai un caso da gender studies. Anna Louie Sussman, studiosa di diritti umani, temi sociali e di genere, nell’articolo intitolato "Il Berlusconi dentro di noi: il vero significato del Bunga bunga. Dietro il nome dei dissoluti e presunti festini ci sono le ingiustizie di un Paese agitato", spiega ai lettori americani che cosa è il bunga bunga. Raccontando che quella parte della cultura italiana è intrisa di idee sessiste e razziste. E che una delle più grandi colpe di Berlusconi è stata, come ha detto anche il regista di "Videocracy" Erik Gandini, intervistato da Sussman, riuscire a cambiare la morale degli italiani.
Infine Slate.fr, l’edizione francese del sito di approfondimento Usa, ha mappato le 44 Berlusconneries, le migliori sciocchezze dette da Berlusconi in occasioni pubbliche. E le ha divise in 9 categorie, con tanto di grafico a torta. Il presidente del Consiglio sembra avere un debole per le battute sessiste, che rappresentano il 22,8% delle uscite presidenziali, dicono Margherita Nasi e Gregoire Fleurot. Nella classifica delle Berlusconneries seguono poi gli insulti contro gli avversari politici e i giudici e, a pari merito, le gaffe, al 19,3%. In coda gli stereotipi sugli stranieri, i segni di un ego gonfiato, le dichiarazioni antisemite e, infine, quelle omofobe e blasfeme.
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Secondo Newsweek – che già si era occupato delle italiane che si sono distinte per la lotta agli stereotipi – da noi le donne sono tratte come prosciutti. Colpa, ovviamente, del piggish behaviour, letteralmente "il comportamento da maiale", del presidente del Consiglio, del bunga bunga e delle sue barzellette. Ma sono proprio le rozze abitudini di Silvio Berlusconi, dice Barbie Nadeau, corrispondente dall’Italia per Newsweek, ad aver risvegliato nelle donne italiane un desiderio di cambiamento. "C’è domanda di uguaglianza sul mondo del lavoro e di nuove leggi che mettano le donne in posizione di potere", racconta Nadeau. Come le loro coetanee americane, le ragazze italiane negli anni Settanta hanno bruciato i loro reggiseni per chiedere gli stessi diritti degli uomini. Ma poi non c’è stato alcun cambiamento significativo. Solo ora molte – Nadeau cita Maria Latella, Emma Bonino, Monica Bellucci, Anna Finocchiaro – sono determinate a cambiare lo status quo, stufe di essere considerate, come dice Lorella Zanardo - autrice del documentario "Il corpo delle donne" -, come dei prosciutti. E molte hanno cominciato il conto alla rovescia per la fine dell’era del bunga bunga. "È ora di cambiare la direzione della storia", dice la Finocchiaro intervistata da Barbie Nadeau. "Le donne saranno le nuove protagoniste e noi dobbiamo aiutarle".
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