Svizzera, in Ticino vince la Lega anti-italiani

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Nelle elezioni cantonali il partito che si batte contro i frontalieri supera il 30% dei consensi. E il leader storico Giuliano Bignasca minaccia: "Se le cose con Roma non cambiano tagliamo i ristorni di chi lavora qui"

La Lega dei Ticinesi di Giuliano Bignasca, spesso definito l'Umberto Bossi svizzero, ha registrato un vero e proprio trionfo oggi alle elezioni cantonali in Ticino. Nato nel 1991 come movimento populista di opposizione, la Lega, che ha fatto soprattutto campagna sui problemi con la vicina Italia,  ha conquistato la maggioranza relativa nell'esecutivo locale conquistando un secondo seggio nel governo cantonale. Nella consultazione tenuta oggi nel cantone di lingua italiana, ha ottenuto quasi il 30% dei voti, circa l'8% in più rispetto al 2007 e superato i liberali-radicali. A Lugano, città considerata culla del movimento degli anarchici, è andata oltre il 36 per cento.

Quello festeggiato oggi è stato un 66/mo compleanno perfetto per Giuliano Bignasca. "Da domani comanda la Lega e ha già chiarito quello che vuole", si è rallegrato Bignasca che, citato dai siti locali,  ha già tracciato la strada per il futuro del cantone. "Il decalogo c'è, a partire dai rapporti con Roma. Parleremo con Bossi affinché parli con Tremonti. Se non cambiano le cose, o con le buone o con le cattive, gli tagliamo i frontalieri", ha detto Bignasca, evocando i ristorni all'Italia provenienti dai lavoratori frontalieri.

I ticinesi oggi hanno eletto all'esecutivo il giovane leghista Norman Gobbi (34) che siederà accanto al collega leghista Marco Borradori, la cui riconferma era scontata. "Se la Lega riuscirà ad ottenere il secondo seggio in governo - aveva recentemente affermato Gobbi al portale di informazione Swissinfo -  una delle sue priorità sarà quella di regolare le pendenze con l'Italia". "Si tratterà di dibattere sull'accordo di doppia imposizione con l'Italia, noi abbiamo proposto di sospendere il ristorno, alle provincie di confine, delle imposte prelevate alla fonte dai frontalieri, e di trovare una soluzione alla palese mancata reciprocità degli accordi bilaterali", tra Svizzera e Ue, aveva precisato.

Dall'Italia si recano ogni giorno in Svizzera quasi 50.000 lavoratori frontalieri. Per la Lega gli accordi Bilaterali hanno "messo in crisi il Ticino, con concorrenza sleale da parte delle aziende di confine, TIR in transito che intasano le autostrade ticinesi, libera circolazione delle persone unilaterale per i Paesi Ue". Il Ticino è stato recentemente teatro di una  campagna  di manifesti contro i "ratt", ovvero i  lavoratori frontalieri provenienti dalla vicina Italia. Quando sono state diffuse le prime proiezioni, centinaia di simpatizzanti della Lega hanno invaso la Piazza a Lugano per festeggiare la vittoria.

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