Il premier a Tunisi: "Troveremo l’accordo sui rimpatri"

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Nessuna decisione dal vertice sui migranti, ma per Berlusconi: “C'è la volontà di trovare soluzioni per il controllo delle coste”. A breve summit italo-francese sull'immigrazione. L'Ue: "Sì ad asilo temporaneo se aumentano flussi", ok anche dalla Lega

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Rinvio dell'accordo tra Italia e Tunisia sulla gestione del flusso di migranti. L'attesa visita
di Silvio Berlusconi a Tripoli che avrebbe dovuto concludersi con la sigla di un'intesa tra i due paesi, si chiude con una manifestazione d'intenti e la "volontà politica" di entrambe le parti a sottoscrivere un accordo. Ma al momento senza nessun dettaglio da mettere nero su bianco.

Una commissione tecnica di funzionari del Viminale e del ministero degli Interni tunisino è al lavoro per riempire di contenuti la cornice 'politica' più generale e martedì il ministro Maroni sarà a Tunisi per verificare se ci sono le condizioni per arrivare a un'intesa.

Berlusconi: "C'è la volontà di trovare un accordo" - "Ovviamente c'è l'assoluta volontà di trovare soluzioni che vadano nella direzione del controllo delle coste da parte della Tunisia. Noi daremo il nostro aiuto affinché il controllo sia efficiente e capillare", ha detto Berlusconi dopo l'incontro col primo ministro del governo provvisorio tunisino Essebsi. "Poi ci sarà da esaminare la soluzione al problema dei rimpatri. C'è la volontà di farlo in maniera civile", ha precisato il premier.  

"Tra i nostri paesi - ha poi aggiunto Berlusconi - ci sono rapporti di grande amicizia che continueranno ad essere tali. C'è un importante interscambio commerciale, culturale e per il turismo. Sappiamo che c'è un'emergenza e un momento difficile per l'economia tunisina, con giovani che guardano all'Europa e alla sponda sud del Mediterraneo per cercare di crearsi una nuova vita dove c'è democrazia e libertà e questo è comprensibile".

Per ora nessuna indiscrezione sugli aiuti economici cui l'Italia si farà carico per facilitare le condizioni di vita e di lavoro dei giovani tunisini per incentivarli a non lasciare il loro paese, mentre a Lampedusa continuano i trasferimenti dei migranti verso altre città italiane.

A breve summit italo-francese - Nella stessa visita, il premier italiano ha inoltre detto che a breve si terrà un incontro italo-francese sulla questione degli immigrati provenienti dalle coste del Nord Africa allargato ai ministri economici, dopo le tensioni Parigi-Roma avvenute proprio su questo tema.
"Questa settimana o all'inizio della prossima ci sarà un summit con la Francia con i ministri dell'Interno, degli Esteri e dell'Economia" sul tema immigrazione.

Ue: "Sì ad asilo temporaneo se aumentano flussi" - E sul fonte del contrasto all'immigrazione, l'Unione europea è pronta a sostenere l'Italia  nella sua intenzione di rilasciare permessi temporanei ai migranti intenzionati ad andare in altri Paesi. "Se il flusso di sfollati dalla Libia aumenterà, la Commissione europea pensa di attivare la direttiva 55 del 2001 che permette di concedere asilo per almeno un anno nel territorio degli stati membri" ha detto la Commissaria europea, Cecilia Malmstrom, nel suo intervento sul caso Lampedusa davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.

E sul fronte della politica interna, anche la Lega dice sì ai permesso di soggiorno temporaneo per i migranti. Al vertice che si è tenuto lunedì sera a palazzo Grazioli sull'immigrazione, sarebbe emerso il via libera del Carroccio alla concessione del documento temporaneo, che consentirà agli stranieri la libera circolazione nell'area Schengen e dunque la possibilità di lasciare l'Italia per altri Paesi europei.

Frattini: "Riconosciamo i ribelli libici" - Intanto, dall'altro fronte dell'emergenza Mediterraneo (la Libia), il ministro degli esteri italiano Frattini ha annunciato la decisione di  "riconoscere il Consiglio nazionale transitorio libico come unico interlocutore  legittimo nelle nostre relazioni bilaterali" e non ha escluso, come extrema ratio, che la comunità internazionale possa armare i ribelli libici.

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