Giappone, il pericolo radiazioni in una mappa
MondoLa paura per l'emergenza nucleare di Fukushima si estende da Tokio al resto del mondo. Una serie di cartine geografiche online (ufficiali e non) aiuta gli utenti a tenere sotto controllo il rischio radioattivo. O almeno ci prova. GUARDA LE IMMAGINI
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Un ristorante di Taipei si è guadagnato i suoi 15 minuti di celebrità con una trovata: consentire ai clienti di testare il livello di radioattività dei cibi attraverso un contatore Geiger. Intanto, dall'altra parte del Pacifico, negli Stati Uniti, si registrano vendite fuori dall'ordinario di dispositivi di misurazione delle radiazioni (come del resto accade in Italia: guarda il video). Nonostante le rassicurazioni degli scienziati, la paura nucleare si estende in tutto il mondo insieme alla notizia sulla diffusione delle emissioni provenienti dai reattori di Fukushima.
E proprio per venire incontro ai timori della popolazione si moltiplicano, prima in Giappone e poi all'estero, progetti per consentire ai cittadini di tenere sotto controllo i livelli di radioattività dell'area. Unendo le possibilità che il web offre di aggregare dati, georeferenziarli e visualizzarli in modo accattivante, simili iniziative prendono spesso forma di mappe online interattive. Realizzate da istituzioni pubbliche o, più spesso, per impulso di semplici utenti della Rete, queste cartine sperimentano soluzioni di trasmissione delle informazioni non tradizionali. Vediamone alcune.
Tra i vari progetti che riguardano il Paese del Sol Levante, dove l'emergenza è più forte, si segnala Japan Status. Si tratta di un cruscotto che raccoglie informazioni da varie fonti quali l'Agenzia atomica internazionale, il ministero per l'Educazione, la cultura, lo sport, la scienza e la tecnologia giapponese, ma anche una serie di account Twitter selezionati. In un colpo d'occhio è possibile comprendere qual è la situazione nei più importanti centri dello Stato e nelle aree circostanti.
Sempre in Giappone, un approccio simile ma ancora più spinto verso la partecipazione dal basso è quello scelto dal progetto denominato RDTN, dove si invitano esplicitamente i cittadini ad acquistare dei dispositivi di rilevazione delle radiazioni e poi a inviare i risultati al sito che li visualizzerà su una mappa. I contributi degli utenti sono integrati anche da quelli di fonti ufficiali come il ministero per l'Educazione ma l'obiettivo è quello di realizzare una mappa distribuita del rischio radioattivo dove i dati dei cittadini funzionino da contraltare o da conferma delle comunicazioni ufficiali.
Su numeri governativi si appoggia infine Japan Radation Maximum by Prefcture, cartina online del Giappone realizzata attraverso il servizio di creazione di mappe virtuali TargetMap. Recupera dal governo i dati in tempo reale per ciascuna prefettura e riporta sulla carta il livello massimo registrato associandolo ad un colore: dal verde chiaro al rosso a seconda della quantità.
Ma, come detto, la paura delle radiazioni si estende anche al di là del Giappone. E un po' ovunque si registrano iniziative per facilitare, attraverso mappe e visualizzazioni, la comprensione dei cittadini. In Francia, l'IRSN, l'istituto che si occupa della sicurezza nucleare transalpina, ha messo a punto un osservatorio online al riguardo. Nell'ambito di questo monitoraggio ha anche realizzato una video-simulazione della diffusione della nube radioattiva che, sulla base di calcoli dell'IRSN, dovrebbe raggiungere il territorio francese il 23 e il 24 marzo. L'effetto del video, che mostra una nuvola giallognola invadere il mondo, è probabilmente più impressionante di quanto non intendessero gli scienziati che lo hanno realizzato, i quali precisano infatti che l'impatto previsto delle radiazioni di Fukushima sull'Europa sarà del tutto trascurabile. Anche in questo caso, comunque, una mappa può aiutare coloro che vogliono tenere sotto controllo la situazione e può essere utilizzata anche dai piemontesi visto che il centro di rilevamento ha sede proprio nella regione italiana.
Sul fronte visualizzazioni il ministero per la Scienza austriaco ha realizzato un'immagine animata che documenta l'effettiva diffusione della nube di Fukushima che mostra il tragitto della radioattività su un planisfero. A differenza dell'esempio francese non si tratta di una predizione e l'effetto non è così inquietante.
Nel mezzo di questa abbondanza di rappresentazioni che usano la metafora geografica è però bene stare attenti ai falsi allarmi. Lo dimostra, per esempio, il caso di una mappa falsamente attribuita all'Australian Radiation Services che seminava il panico sulle conseguenze della diffusione della nube. L'attendibilità della raffigurazione che denunciava livelli eccessivi di radiazioni che avrebbero raggiunto gli Stati Uniti, così come il suo effettivo legame con l'istituto australiano, è stata infatti sconfessata.
Guarda tutti i video dal Giappone:
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Un ristorante di Taipei si è guadagnato i suoi 15 minuti di celebrità con una trovata: consentire ai clienti di testare il livello di radioattività dei cibi attraverso un contatore Geiger. Intanto, dall'altra parte del Pacifico, negli Stati Uniti, si registrano vendite fuori dall'ordinario di dispositivi di misurazione delle radiazioni (come del resto accade in Italia: guarda il video). Nonostante le rassicurazioni degli scienziati, la paura nucleare si estende in tutto il mondo insieme alla notizia sulla diffusione delle emissioni provenienti dai reattori di Fukushima.
E proprio per venire incontro ai timori della popolazione si moltiplicano, prima in Giappone e poi all'estero, progetti per consentire ai cittadini di tenere sotto controllo i livelli di radioattività dell'area. Unendo le possibilità che il web offre di aggregare dati, georeferenziarli e visualizzarli in modo accattivante, simili iniziative prendono spesso forma di mappe online interattive. Realizzate da istituzioni pubbliche o, più spesso, per impulso di semplici utenti della Rete, queste cartine sperimentano soluzioni di trasmissione delle informazioni non tradizionali. Vediamone alcune.
Tra i vari progetti che riguardano il Paese del Sol Levante, dove l'emergenza è più forte, si segnala Japan Status. Si tratta di un cruscotto che raccoglie informazioni da varie fonti quali l'Agenzia atomica internazionale, il ministero per l'Educazione, la cultura, lo sport, la scienza e la tecnologia giapponese, ma anche una serie di account Twitter selezionati. In un colpo d'occhio è possibile comprendere qual è la situazione nei più importanti centri dello Stato e nelle aree circostanti.
Sempre in Giappone, un approccio simile ma ancora più spinto verso la partecipazione dal basso è quello scelto dal progetto denominato RDTN, dove si invitano esplicitamente i cittadini ad acquistare dei dispositivi di rilevazione delle radiazioni e poi a inviare i risultati al sito che li visualizzerà su una mappa. I contributi degli utenti sono integrati anche da quelli di fonti ufficiali come il ministero per l'Educazione ma l'obiettivo è quello di realizzare una mappa distribuita del rischio radioattivo dove i dati dei cittadini funzionino da contraltare o da conferma delle comunicazioni ufficiali.
Su numeri governativi si appoggia infine Japan Radation Maximum by Prefcture, cartina online del Giappone realizzata attraverso il servizio di creazione di mappe virtuali TargetMap. Recupera dal governo i dati in tempo reale per ciascuna prefettura e riporta sulla carta il livello massimo registrato associandolo ad un colore: dal verde chiaro al rosso a seconda della quantità.
Ma, come detto, la paura delle radiazioni si estende anche al di là del Giappone. E un po' ovunque si registrano iniziative per facilitare, attraverso mappe e visualizzazioni, la comprensione dei cittadini. In Francia, l'IRSN, l'istituto che si occupa della sicurezza nucleare transalpina, ha messo a punto un osservatorio online al riguardo. Nell'ambito di questo monitoraggio ha anche realizzato una video-simulazione della diffusione della nube radioattiva che, sulla base di calcoli dell'IRSN, dovrebbe raggiungere il territorio francese il 23 e il 24 marzo. L'effetto del video, che mostra una nuvola giallognola invadere il mondo, è probabilmente più impressionante di quanto non intendessero gli scienziati che lo hanno realizzato, i quali precisano infatti che l'impatto previsto delle radiazioni di Fukushima sull'Europa sarà del tutto trascurabile. Anche in questo caso, comunque, una mappa può aiutare coloro che vogliono tenere sotto controllo la situazione e può essere utilizzata anche dai piemontesi visto che il centro di rilevamento ha sede proprio nella regione italiana.
Sul fronte visualizzazioni il ministero per la Scienza austriaco ha realizzato un'immagine animata che documenta l'effettiva diffusione della nube di Fukushima che mostra il tragitto della radioattività su un planisfero. A differenza dell'esempio francese non si tratta di una predizione e l'effetto non è così inquietante.
Nel mezzo di questa abbondanza di rappresentazioni che usano la metafora geografica è però bene stare attenti ai falsi allarmi. Lo dimostra, per esempio, il caso di una mappa falsamente attribuita all'Australian Radiation Services che seminava il panico sulle conseguenze della diffusione della nube. L'attendibilità della raffigurazione che denunciava livelli eccessivi di radiazioni che avrebbero raggiunto gli Stati Uniti, così come il suo effettivo legame con l'istituto australiano, è stata infatti sconfessata.
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