Giappone: cosa succede con la fusione del nucleo

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Quando il nocciolo di uranio al centro di un reattore atomico non viene più raffreddato e inizia a fondersi, come sembra stia accadendo nel reattore 2 della centrale di Fukushima, i rischi sono molto alti: scopri quali

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Esplosioni, rottura del rivestimento della centrale, fuoriuscita di materiale altamente radioattivo, che potrebbe contaminare per secoli le aree circostanti e creare una nube tossica che si diffonderebbe nell'atmosfera. E' la drammatica escalation che si rischia quando il nocciolo di uranio al centro di un reattore atomico non viene più raffreddato e inizia a fondersi, come sembra stia già accadendo nel reattore 2 della centrale di Fukushima, in Giappone. Una centrale nucleare sopravvive grazie a un impianto di raffreddamento ad acqua che evita il surriscaldamento delle barre di uranio, che sono bollenti proprio a causa delle reazioni nucleari controllate che scaldano l'acqua, generano vapore che smuove delle turbine e producono così energia.

La centrale, insomma, è efficace se provoca grandi quantità di calore, ma è proprio questo calore che oggi sta tenendo col fiato sospeso il Giappone e il mondo. Il terremoto ha fermato il processo di produzione di energia, ma il materiale nucleare continua a generare un enorme calore. Purtroppo il sistema principale di raffreddamento, e anche quelli di emergenza, sono saltati in tutti i reattori della centrale dopo il sisma, e il livello dell'acqua è rapidamente calato. Ora le barre di combustibile sono scoperte, e quindi surriscaldate a livelli quasi insopportabili, raggiungendo migliaia di gradi di temperatura, tanto da portare a un principio di fusione nel reattore 2. I giapponesi hanno tentato una mossa disperata iniettando nei reattori acqua di mare per raffreddare rapidamente le barre di uranio, ma lo stratagemma (che ha di fatto reso inservibile la centrale nel futuro) non è bastato.

Il rischio ora non è quello di un'esplosione apocalittica, come fosse una bomba atomica, ma piuttosto esplosioni in serie in grado di rompere quello che resta del rivestimento della centrale, e diffondere nell'ambiente sostanze ad altissima concentrazione di radiazioni. Inoltre il giorno del terremoto la centrale è stata già squassata da un'esplosione, dovuta all'enorme pressione che si era creata a causa del vapore nel momento del blocco dell'impianto di raffreddamento, e questo ha di fatto "scoperchiato" parte dei reattori. La fusione del nucleo potrebbe in sostanza avvenire "a cielo aperto", senza cioè una gabbia d'acciaio in grado di sostenere la pressione che si crea con i vapori e i gas generati dalla fusione, che potrebbero quindi generare una nube radioattiva.

Qualcosa di simile a quanto accaduto a Chernobyl nel 1986: a causa di un errore durante una simulazione di un guasto al sistema di raffreddamento, le barre di uranio del nocciolo del reattore si surriscaldarono fino alla fusione del nocciolo del reattore 4, con due conseguenti, potentissime esplosioni che fecero scoperchiare la copertura e disperdere nell'atmosfera grandi quantità di vapore radioattivo.

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