La bozza all'esame del Consiglio di Sicurezza prevede, tra l'altro, l'adozione di un embargo alla vendita di armi, il divieto di concedere visti a Gheddafi e al suo entourage e il congelamento dei beni. Obama non esclude l'opzione militare
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Non c'è soltanto la pressione sempre più forte della piazza in Libia, che sta conquistando giorno dopo giorno il paese: il rais Muammar Gheddafi è sempre più isolato internazionalmente, con l'avvicinarsi di una serie di sanzioni da più parti, mentre i suoi diplomatici in giro per il mondo continuano ad abbandonarlo.
Onu, crimini contro l'umanità - Sta lavorando alle sanzioni il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha avviato un primo esame di un progetto di risoluzione che dovrebbe prevedere l'embargo sulle armi, il blocco dei beni, limiti ai viaggi per i dignitari del
dignitari oltre ad un riferimento a eventuali crimini contro l'umanità.
Intanto, appare scontata l'espulsione della Libia dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu, con sede a Ginevra, sul quale l'Assemblea Generale, a New York, si pronuncerà il primo marzo.
La reazione della Ue - Sanzioni sono sul punto di essere varate anche dall'Unione europea dopo l'accordo raggiunto a Bruxelles tra i 27: non solo embargo sulle armi e blocco dei beni, ma anche il divieto per Gheddafi, i suoi familiari e i suoi collaboratori a viaggiare nell'Ue.
Nato e Unione europea stanno inoltre coordinando gli sforzi per mettere a punto un piano di emergenza umanitaria, oltre ad una no-fly zone, un'area di non volo, per proteggere pozzi petroliferi e popolazioni civili dall'aeronautica libica.
Gli usa non escludono l'uso della forza - Gli Stati Uniti hanno infine alzato anch'essi la voce, dopo le incertezze dei giorni scorsi.
Subito dopo la partenza di un volo charter dalla Libia con a bordo cittadini statunitensi e di altre nazionalità, gli Usa hanno annunciato la sospensione delle attività dell'ambasciata di Tripoli e la decisione di imporre sanzioni contro il regime di Muammar Gheddafi. Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto che Gheddafi ha perso la fiducia del suo popolo, che le violazioni dei diritti umani da parte del regime sono inaccettabili e che gli Usa chiederanno la sospensione della Libia dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Lunedì il presidente Barack Obama incontrerà il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon per discutere della situazione in Libia.
Carney, specificando che le sanzioni saranno coordinate con gli alleati europei, ha detto che gli Stati Uniti hanno sospeso la limitata cooperazione militare coi libici e che sono state congelate le vendite di ricambi militari.
Dopo aver detto il 24 febbraio che nessuna opzione era esclusa in risposta alle violenze del regime libico, il portavoce ha ribadito che se necessario in futuro gli Usa adotteranno altre misure, e che nel frattempo stanno ampiamente monitorando grazie all'intelligence le attività di Gheddafi.
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Non c'è soltanto la pressione sempre più forte della piazza in Libia, che sta conquistando giorno dopo giorno il paese: il rais Muammar Gheddafi è sempre più isolato internazionalmente, con l'avvicinarsi di una serie di sanzioni da più parti, mentre i suoi diplomatici in giro per il mondo continuano ad abbandonarlo.
Onu, crimini contro l'umanità - Sta lavorando alle sanzioni il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha avviato un primo esame di un progetto di risoluzione che dovrebbe prevedere l'embargo sulle armi, il blocco dei beni, limiti ai viaggi per i dignitari del
dignitari oltre ad un riferimento a eventuali crimini contro l'umanità.
Intanto, appare scontata l'espulsione della Libia dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu, con sede a Ginevra, sul quale l'Assemblea Generale, a New York, si pronuncerà il primo marzo.
La reazione della Ue - Sanzioni sono sul punto di essere varate anche dall'Unione europea dopo l'accordo raggiunto a Bruxelles tra i 27: non solo embargo sulle armi e blocco dei beni, ma anche il divieto per Gheddafi, i suoi familiari e i suoi collaboratori a viaggiare nell'Ue.
Nato e Unione europea stanno inoltre coordinando gli sforzi per mettere a punto un piano di emergenza umanitaria, oltre ad una no-fly zone, un'area di non volo, per proteggere pozzi petroliferi e popolazioni civili dall'aeronautica libica.
Gli usa non escludono l'uso della forza - Gli Stati Uniti hanno infine alzato anch'essi la voce, dopo le incertezze dei giorni scorsi.
Subito dopo la partenza di un volo charter dalla Libia con a bordo cittadini statunitensi e di altre nazionalità, gli Usa hanno annunciato la sospensione delle attività dell'ambasciata di Tripoli e la decisione di imporre sanzioni contro il regime di Muammar Gheddafi. Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto che Gheddafi ha perso la fiducia del suo popolo, che le violazioni dei diritti umani da parte del regime sono inaccettabili e che gli Usa chiederanno la sospensione della Libia dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Lunedì il presidente Barack Obama incontrerà il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon per discutere della situazione in Libia.
Carney, specificando che le sanzioni saranno coordinate con gli alleati europei, ha detto che gli Stati Uniti hanno sospeso la limitata cooperazione militare coi libici e che sono state congelate le vendite di ricambi militari.
Dopo aver detto il 24 febbraio che nessuna opzione era esclusa in risposta alle violenze del regime libico, il portavoce ha ribadito che se necessario in futuro gli Usa adotteranno altre misure, e che nel frattempo stanno ampiamente monitorando grazie all'intelligence le attività di Gheddafi.