
"Lotteremo fino alla morte per la Libia, La rivoluzione ha reso la Libia il leader del terzo mondo, vi chiedo di cantare ballare e gioire". Muammar Gheddafi torna a parlare ai suoi sostenitori riuniti in piazza Verde a Tripoli. VIDEO
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"Guardate, sono tra voi: ballate, cantate e siate felici". Il Colonnello Gheddafi ha salutato così la folla di sostenitori riuniti in piazza Verde, a Tripoli.
Mentre voci sostengono che la rivolta ha conquistato tutto il Paese e che a Gheddafi non resta che il solo controllo del bunker nel quale si nasconde, ecco che il Colonnello, con un atto di estrema forza, torna a parlare in pubblico e lo fa dal cuore della Capitale.
Arringa la sua gente, sostiene che aprirà gli arsenali "quando necessario" per armare il popolo della Libia contro il "nemico", e incita la folla: "Possiamo schiacciare tutti i nemici. Possiamo schiacciarli con la volontà del popolo". E ancora: "Siamo pronti a trionfare sul nemico". Riferendosi poi agli oppositori, ha aggiunto: "Combatteremo se lo vorranno".
Con indosso un giubbotto e un cappello con il paraorecchie, Gheddafi, al potere dal 1969 dopo un colpo di stato militare, ha invitato i sostenitori a essere pronti a combattere per la Libia: "Siate pronti a combattere per la dignità - ha dichiarato - siate pronti a combattere per il petrolio". E ha aggiunto: "Lotteremo fino alla morte per la Libia, la rivoluzione ha reso la Libia il leader del terzo mondo, vi chiedo di cantare ballare e gioire", perché "è la rivoluzione ad aver piegato il regno d'Italia in Libia, non dimenticatelo".
"Il popolo libico mi ama"; "chi non mi vuole non merita di vivere". Così il Colonnello ha salutato la sua gente parlando dal muro di cinta che si trova ai lati della piazza.
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Arringa la sua gente, sostiene che aprirà gli arsenali "quando necessario" per armare il popolo della Libia contro il "nemico", e incita la folla: "Possiamo schiacciare tutti i nemici. Possiamo schiacciarli con la volontà del popolo". E ancora: "Siamo pronti a trionfare sul nemico". Riferendosi poi agli oppositori, ha aggiunto: "Combatteremo se lo vorranno".
Con indosso un giubbotto e un cappello con il paraorecchie, Gheddafi, al potere dal 1969 dopo un colpo di stato militare, ha invitato i sostenitori a essere pronti a combattere per la Libia: "Siate pronti a combattere per la dignità - ha dichiarato - siate pronti a combattere per il petrolio". E ha aggiunto: "Lotteremo fino alla morte per la Libia, la rivoluzione ha reso la Libia il leader del terzo mondo, vi chiedo di cantare ballare e gioire", perché "è la rivoluzione ad aver piegato il regno d'Italia in Libia, non dimenticatelo".
"Il popolo libico mi ama"; "chi non mi vuole non merita di vivere". Così il Colonnello ha salutato la sua gente parlando dal muro di cinta che si trova ai lati della piazza.