Mentre a Tripoli si combatte casa per casa i governi europei raggiungo un accordo per un embargo su armi, congelamento di beni e divieto di viaggi. Ma la decisione formale non sarà presa prima dell'inizio della prossima settimana
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I governi dell'Unione Europea hanno raggiunto oggi un accordo per imporre al regime libico embargo sulle armi, congelamento di beni e divieto di viaggio, ma una decisione formale non è attesa prima dell'inizio della prossima settimana. Lo hanno fatto sapere diplomatici europei.
Dopo un meeting di alti funzionari degli stati membri dell'Ue, non è stata sollevata alcuna obiezione all'idea di imporre sanzioni nei confronti di Muammar Gheddafi e del suo vacillante governo, ma gli aspetti legali e altri dettagli devono ancora essere finalizzati. "Ci aspettiamo una decisione formale per l'inizio della prossima settimana, possibilmente lunedì o martedì", ha detto un diplomatico dell'Ue. Alcuni stati membri del blocco, tra cui Cipro, Malta e Italia, hanno espresso preoccupazioni circa la fretta nell'imporre sanzioni, in particolar modo perché non è ancora chiaro se Gheddafi sarà ancora al governo nelle prossime settimane.
La Francia, dal canto suo, ha invece spinto per muoversi rapidamente contro il leader libico, facendo
pressioni su di lui affinché abbandoni dopo più di 40 anni al potere. Oltre alla decisione formale che gli stati membri devono prendere in merito alle sanzioni, anche la Commissione europea deve fornire i necessari strumenti legali affinché l'Ue possa procedere, hanno detto i diplomatici, e questo avverrà dopo un meeting della commissione previsto per la prossima settimana. Contemporaneamente, le grandi potenze stanno spingendo affinché anche le Nazioni Unite impongano delle sanzioni nei confronti del governo libico.
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