L'Onu e l'Europa a Gheddafi: "Ora basta violenze"

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Il colonnello libico Muammar Gheddafi
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Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon telefona al colonnello libico e chiede di "rispettare le libertà basilari e i diritti umani". Si muove anche l’Ue mentre il ministro Frattini corregge la sua posizione: “L’Italia non è isolata”

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Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha parlato a lungo con il leader libico, Muammar Gheddafi (GUARDA LE FOTO), chiedendogli di cessare ogni violenza, dopo l'ennesima giornata di scontri e repressione. Ban Ki-Moon, nel "lungo colloquio" avuto con Gheddafi, ha ribadito al leader libico "la necessità di rispettare le libertà basilari e i diritti umani, compresi quello all'informazione e all'assemblea pacifica". La nota diffusa dalle Nazioni Unite riferisce che Ban Ki-Moon e Gheddafi hanno avuto una "lunga discussione" telefonica sulla "situazione del Paese", una situazione "che sta  deteriorando".

Anche l'Unione Europea "condanna la repressione e deplora le vittime civili" in Libia e chiede alle autorità di "cessare l'uso della forza e di astenersi dalla violenza". Lo ha dichiarato a nome dei ministri degli esteri dei 27 l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza  comune Catherine Ashton, sottolineando che deve essere "garantito per  tutti il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali" e  che "le legittime aspirazione della gente devono trovare risposta  attraverso il dialogo".

E dopo le parole di lunedì mattina del ministro degli Esteri Franco Frattini sulla Libia, è arrivata anche una precisazione della stessa Farnesina che ha sottolineato come la posizione italiana sulla Libia "non era isolata" al consiglio esteri della Ue. "L'Italia non era isolata – ha chiarito Frattini – c'è stata una posizione aperta. Ma possiamo metterla così: o l'Italia era così isolata ed è stata così forte da avere imposto a tutti la sua linea, oppure non era isolata", ha spiegato il ministro.
"L'Italia - ha tenuto a precisare Frattini, replicando a chi gli chiedeva conto della nostra posizione, considerata più moderata rispetto a quella di altri - si riconosce nelle conclusioni. Ognuno, per le sue relazioni e per la sua storia, ha fatto la sua parte".
"Noi ci riconosciamo nel documento approvato, in cui si sottolineano i concetti di cooperazione e di ownership e si rileva la necessità di essere rispettosi del processo nazionale là dove si dichiara che 'spetta al popolo di questo paese scegliere il proprio futuro"'. Ad una domanda se il governo italiano ha telefonato a Gheddafi, in considerazione dei rapporti di amicizia, Frattini ha risposto: "ç'Italia si riconosce nelle conclusioni del consiglio Ue. Ognuno, per le sue possibilità, ha fatto la sua parte". Ciò significa - è stato chiesto - che avete telefonato a Gheddafi? "Ognuno ha fatto la sua parte", ha ribadito Frattini.

Intanto il vice-ambasciatore libico all'Onu ha invocato un intervento internazionale contro quello che ha definito "un genocidio" perpetrato dal regime di Tripoli e ha chiesto che venga istituita una no fly zone su Tripoli. Secondo la Bbc l'intera delegazione libica presso le Nazioni Unite ha chiesto un'azione internazionale.

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