La rivolta libica vista da Youtube

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Un fermo immagine tratto dai video sugli scontri filtrati via internet dalla Libia
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La censura di Gheddafi blocca la rete, ma anche grazie a una nuova iniziativa di Anonymous per garantire connessioni libere, cominciano a filtrare immagini. La verifica è complessa, ma sono l’unica finestra sul Paese chiuso alla stampa. I VIDEO

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Le immagini delle proteste

Immagini di scontri riprese con il telefonino sono riuscite ad arrivare sul portale video e sono state riprese e ripostate da decine di utenti, probabilmente libici emigrati in vari paesi del mondo. Le accompagnano brevi testi esplicativi, anche in inglese e francese, oltre che in arabo, proprio per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale.
Nonostante il governo libico abbia chiuso tutti gli accessi a Internet, in modo che né YouTube, né Facebook, né Twitter siano raggiungibili nel paese nordafricano, alcune testimonianze video riescono a filtrare attraverso le strette maglie imposte dal regime.

Nel drammatico video qui sotto (le immagini sono molto dure) si vede un dimostrante libico colpito alla testa, probabilmente durante gli scontri a Bengasi.




Non mancano video che sembrano mostrare scene di vera guerra civile per le strade con fazioni opposte che usano armi da fuoco, come in questo video postato il 20 febbraio. Come sempre in questi casi, è difficile  verificare con certezza a quale località facciano riferimento le immagini, e se siano effettivamente relative agli scontri di questi giorni in Libia. Ma con i giornalisti internazionali lasciato fuori dai confini del Paese, le scene, frammentate, confuse, decontestualizzate, che si trovano su Youtube, contribuiscono a dare un quadro, seppur sommario, di quel che accade.




Ci sono anche immagini molto più dure che lo stesso Youtube ha deciso di bloccare per il contenuto raccapricciante rendendole disponibili solo sotto registrazione ai maggiori di 18 anni.
La tv libica Al Shababiyah Tv, intanto, come rivela questo video, manda in onda scene delle manifestazioni a favore del colonello Gheddafi.




Anche Anonymous, la rete di attivisti web che negli ultimi mesi è intervenuta per difendere Wikileaks attaccando i siti di Visa e Amazon, intanto si è mobilitata anche sul fronte libico. Dopo aver già offerto il suo supporto alla protesta in  Tunisia e in Egitto, offre ora connessioni senza censura ai cittadini libici attraverso linee telefoniche in Germania. Qui il video che racconta il servizio offerto

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