Iran, la situazione resta tesa. Interviene anche l'Ue

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Una foto degli scontri a Teheran di lunedì
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Il giorno dopo gli scontri nella capitale e nelle principali città del paese, alcuni deputati conservatori hanno chiesto di impiccare i due leader dell’opposizione Moussavi e Karoubi. L’Unione Europea: "Teheran rispetti il diritto di manifestare"

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L’Iran sembra tornare alla normalità dopo una giornata di caos e tensioni. "Le rivolte in Tunisia ed Egitto ci hanno dato grande coraggio e la forza per scendere di nuovo  in piazza “, ha ammesso l'attivista iraniana Sabri Najafi. Ma la situazione resta complicata. Gruppi di deputati iraniani conservatori hanno chiesto a gran voce oggi di "impiccare Moussavi e Karoubi", i leader dell'opposizione, mentre la normalità sembra essere tornata nelle strade di Teheran e delle altre grandi città del Paese dopo gli scontri di lunedì tra forze di sicurezza e migliaia di manifestanti anti-governativi, con un bilancio che secondo un affidabile sito di notizie è salito a due morti, diversi feriti e decine di arresti. "Morte a Moussavi", "Morte a Karoubi" e "Morte a Khatami", l'ex presidente riformista, sono gli slogan che i parlamentari dello schieramento conservatore hanno gridato in aula, dopo che il presidente dell'assemblea, Ali Larijani, aveva tenuto un discorso in cui accusava i leader della protesta di essersi fatti "strumento degli Usa e del regime sionista", cioè Israele.

Intanto anche l’Unione Europea preme sull'Iran perché rispetti il diritto a manifestare dell'opposizione: tanto il capo della politica estera Ue, Catherine Ashton, che il presidente del Parlamento, Jerzy Buzek, hanno chiesto maggiore libertà. La Ashton ha detto di seguire da vicino gli eventi in corso in Iran, in particolare le restrizioni alla libertà di movimento di alcuni membri dell'opposizione e le proteste che si svolgono nelle strade"; e ha invitato le autorità iraniane a rispettare pienamente e a proteggere i diritti dei propri cittadini, compresa la libertà di espressione e il diritto a riunirsi pacificamente; diritti fondamentali -ha sottolineato in un comunicato- che devono essere pienamente rispettati".

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