La polizia disperde i manifestanti di un corteo a sostegno delle rivolte in Egitto e Tunisia. La folla urla: "Morte al dittatore". Diversi gli arresti, ci sarebbe anche una vittima. Il Dipartimento Usa agli iraniani su Twitter: siamo con voi. VIDEO E FOTO
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L'Iran torna in piazza. Decine di sostenitori dell'opposizione iraniana sono stati arrestati mentre partecipavano a un corteo a sostegno delle rivolte in Egitto e Tunisia (guarda lo speciale) che non era stato autorizzato. Le notizie sono trapelate dai siti web dell'opposizione iraniana. Violenti scontri sarebbero andati in scena durante la manifestazione e, secondo il sito di Human Rights Activist News Agency (Hrana), che ha sede a Londra, un manifestante sarebbe stato ucciso da colpi di arma da fuoco partiti da alcuni agenti della sicurezza in motocicletta. Nella sparatoria sarebbero rimaste ferite altre due persone. L'agenzia ufficiale Fars conferma che una persona è stata uccisa ma ne attribuisce la responsabilità ai manifestanti "sediziosi".
Alcuni osservatori ed emittenti, tra cui la Bbc, parlano di "violenti scontri" sulla piazza Enghelab e, in generale, in tutto il centro di Teheran, tanto da far piombare il "caos totale" nella capitale.
I manifestanti: "Morte al dittatore" - Si tratta della prima manifestazione dopo quella del dicembre 2009 quando otto persone furono uccise. Gli scontri sono cominciati a piazza Azadi quando la folla ha cominciato a gridare "Morte al dittatore", lo slogan usato dai manifestanti contro il presidente Mahmoud Ahmadinejad dopo le contestate elezioni del 2009: sono stati usati gas lacrimogeni, ma anche gavettoni di vernice.
"Ci sono migliaia di persone che marciano... Le forze dell'ordine hanno lanciato gas lacrimogeni vicino piazza Imam Hossein", hanno raccontato i testimoni.
Secondo due siti internet di esuli iraniani, Persian2English e Hrana, un dimostrante sarebbe stato ucciso da colpi d'arma da fuoco e due sarebbero rimasti feriti a Teheran.
I siti precisano che i colpi d'arma da fuoco sono stati sparati tra la via Rudaki e la piazza Tohid. Sempre secondo i siti, 250 dimostranti sarebbero stati arrestati e condotti in una destinazione ignota.
Collegamenti telefonici interrotti - Secondo testimoni sul posto, ci sono stati numerosi scontri di minori entità in vari punti della città. Nella zona delle proteste, i collegamenti dei telefoni cellulari sono state interrotte. "C'erano miglia di persone in cammino verso piazza Azadi, ci sono stati alcuni tafferugli. Ho visto il fumo ma non sono sicuro che fossero gas lacrimogeni", ha raccontato un testimone.
I manifestanti hanno marciato lungo i viali Enghelab e Azadi, diretti verso piazza Azadi, un luogo di ritrovo tradizionale delle proteste nel centro di Teheran. Le forze di sicurezza hanno anche circondato le case dei leader dell'opposizione, Mirhossein Moussavi e Mehdi Karroubi, che sono rimasti bloccati nelle loro abitazioni. "Mirhossein Mousavi e Zahra Rahnavard (la moglie; n.d.r,) stanno ancora cercando di uscire dalle loro case e unirsi alle proteste, ma le forze di sicurezza glielo impediscono. Le forze dell'ordine hanno minacciato le guardie di Moussavi che non lo facciano uscire per nessun motivo" hanno raccontato i siti web.
Manifestazioni con centinaia di partecipanti si sono svolte anche nelle città di Isfahan e Shiraz.
E gli Usa scrivono su Twitter: "Permettete le manifestazioni" -E intanto, consapevole dello "storico ruolo" svolto fin qui dai socialnetwork nelle proteste, il Dipartimento di Stato Usa ha cominciato a inviare messaggi su Twitter agli iraniani.
Il flusso è cominciato domenica, quando gli Usa hanno accusato il regime di Teheran di ipocrisia perché, mentre a parole ha appoggiato le rivolte anti-governative in Egitto, ha poi cercato di soffocare le manifestazioni organizzate in Iran a sostegno delle rivolte popolari che stanno dilagando in tutto il Medio Oriente.
L'ultimo 'tweet', in ordine di tempo, mentre da Teheran arrivavano le prime notizie degli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti: sull'account, USAdarFarsi, Washington ha invitato Teheran a permettere "alle persone che godono degli stessi diritti universali di riunirsi pacificamente e di manifestare come al Cairo".
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Alcuni osservatori ed emittenti, tra cui la Bbc, parlano di "violenti scontri" sulla piazza Enghelab e, in generale, in tutto il centro di Teheran, tanto da far piombare il "caos totale" nella capitale.
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Manifestazioni con centinaia di partecipanti si sono svolte anche nelle città di Isfahan e Shiraz.
E gli Usa scrivono su Twitter: "Permettete le manifestazioni" -E intanto, consapevole dello "storico ruolo" svolto fin qui dai socialnetwork nelle proteste, il Dipartimento di Stato Usa ha cominciato a inviare messaggi su Twitter agli iraniani.
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