Londra decide su Assange. E Wikileaks pubblica nuovi file

Mondo
julian_assange_ansa

Il 7 febbraio si apre in Gran Bretagna il processo per l'estradizione in Svezia del fondatore del sito. Intanto il suo staff piazza nuovi documenti segreti su Inghilterra, Stati Uniti e mondo arabo

Guarda anche:
WikiLeaks, l'album fotografico
Cos’è e come funziona Wikileaks.
Ecco dove trovare i documenti


(in fondo all'articolo tutti i video su Wikileaks)

Un diluvio di file targati Wikileaks sta accompagnando le 48 ore che separano Julian Assange dal suo destino giudiziario: lunedì 7 febbraio si apre a Londra il processo per la sua estradizione in Svezia, dove la magistratura lo vuole interrogare sulle accuse di stupro e molestie mosse contro l'australiano da due donne. (NEL VIDEO IN ALTO, L'APPELLO DI ASSANGE)
Il giorno dopo è attesa la sentenza. Nel frattempo, lo staff del sito ha piazzato online 800 file del Cablegate, i dispacci dalle sedi diplomatiche statunitensi pubblicati a partire dal 28 novembre scorso: si tratta della 'release' più importante in molte settimane scandite dalla pubblicazione di poche manciate di documenti.

Nuovi file segreti sulla Gran Bretagna - La gran parte dei nuovi file arriva dall'ambasciata Usa Londra, se ne contano oltre 240, ma non mancano quelli collegati al 'fronte' nordafricano, con dispacci urticanti dallo Yemen, dalla Giordania, dall'Egitto e dalla Libia.
Per agevolare l'approvazione del Trattato Start sul disarmo nucleare, Washington avrebbe passato a Mosca "informazioni sensibili" britanniche come merce di scambio.
Le informazioni, rese note in anteprima dal britannico Daily Telegraph, riguarderebbero l'armamento nucleare britannico come, ad esempio, i missili Trident forniti proprio dagli Usa alla Gran Bretagna.

Nuove rivelazioni anche sul mondo arabo - La decisione di Wikileaks di passare i file al Telegraph segna forse il definitivo distacco tra Assange e i media partner della prima ora, Guardian e New York Times in primis. L'australiano ha poi deciso di gettare benzina sulle rivolte che stanno infiammando il mondo arabo.
Per la prima volta dopo la caduta di Ben Ali in Tunisia - da molti collegata proprio ai dispacci Usa da Tunisi resi noti da Wikileaks -, è la stessa banda dell'australiano a mettere in relazione la pubblicazione dei file con le manifestazioni di protesta.
La Giordania, si legge nei cable, afflitta da una grave crisi economica spende l'80% del suo bilancio in un "servizio civile gonfiato" e in un "sistema di patrocinio" militare, che include il sostegno alle forze Isaf in Afghanistan dove sono schierati "850 soldati" di Amman, e dove, a gennaio 2010, i giordani erano pronti ad inviare più truppe, aerei F-16 ed elicotteri per partecipare a missioni di combattimento in cambio del sostegno finanziario americano.
Rinforzi arrivati a dicembre 2010, con il governo che ufficialmente parlò di 300 soldati già presenti nel Paese. L'elenco pubblicato dal sito dell'Isaf conta invece 6 soldati giordani nelle file Isaf.

Critiche degli Usa allo Yemen - Gli Usa, scrive Wikileaks, non lesinano critiche neppure all'amico Yemen, paese "con istituzioni deboli" e appalti pubblici "non trasparenti" secondo i diplomatici americani, in particolare di un maxi contratto per il porto di Aden, che ha dato luogo a forti proteste dei sindacati nel 2008. Ancora 48 ore, poi chissà, potrebbe anche esplodere l'arma di fine di mondo, il file 'Doomsday', che conterrebbe segreti davvero scottanti, e che Assange ha promesso di pubblicare in caso di pericolo. E per lui, dipinto come un hacker paranoico dagli ex amici del Guardian, l'estradizione in Svezia è una "minaccia di morte".

Guarda tutti i video sulle rivelazioni di Wikileaks:

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]