Wikipedia compie 10 anni

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L'enciclopedia collaborativa esiste dal 2001. Un successo che ha superato critiche e problemi e che ora viene celebrato con una serie di avvenimenti e party in tutto il mondo

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di Carola Frediani


Ha già un po' di anni, ma se li porta bene. Wikipedia compie la sua prima decade il prossimo 15 gennaio, ed è pronta a festeggiarla con una serie di eventi sparsi in sei continenti. Da Houston a San Paolo, da Poznan a Kyoto, da Teheran a Berlino, la comunità wikipediana scalda i muscoli per celebrare se stessa ma soprattutto uno dei più grandi successi della Rete: l'enciclopedia collaborativa. E quindi mentre partono per le più disparate località i pacchi contenenti gadget celebrativi (magliette, spille e adesivi), online il sito chiama a raccolta i propri utenti, invitandoli a condividere storie e racconti di questi anni di cooperazione su scala planetaria e a organizzare party in tutto il mondo.

I festeggiamenti saranno organizzati con la stessa logica alla base dell'enciclopedia online. Anziché nascere da un centro, le feste vengono organizzate in maniera autonoma a livello locale e si condivide online orario e indirizzo (in Italia la festa si svolgerà per ora solo a Milano).

La storia di Wikipedia - Nata come progetto complementare di Nupedia, un'enciclopedia online che però era redatta da esperti, Wikipedia vide formalmente la luce il 15 gennaio 2001, portando con sé un concetto rivoluzionario: ovvero che tutti potevano scrivere ed editare le sue voci. Il nome unisce il classico suffisso di origine greca -pedia (cultura) al termine hawaiano wiki, che significa veloce ma che soprattutto è finito con l'indicare un tipo di software collaborativo.

In pochi anni Wikipedia è esplosa: oggi è pubblicata in 270 lingue, e la versione inglese conta più di 3 milioni e mezzo di articoli. E' tra i dieci siti più visitati al mondo, le sue voci appaiono quasi sempre ai primi posti nei motori di ricerca internet, ma soprattutto è diventata sinonimo di una conoscenza aperta, libera, condivisa e gratuita. Non solo: anche priva di pubblicità. Una scelta voluta fortemente dallo stesso Wales che per la sopravvivenza del sito preferisce appellarsi alle più faticose donazioni degli utenti.

Le prime polemiche - Un successo non esente da polemiche, che risalgono fin dagli inizi, quando i due fondatori, Jimmy Wales e Larry Sanger, si sono separati: già nel 2002 Sanger è uscito dal progetto ritenendo l'enciclopedia troppo anti-elitaria e poco rispettosa dell'esperienza e delle competenze. Ma Wikipedia è stata anche accusata dai suoi detrattori di essere facile preda di errori e vandalismi proprio a causa della sua natura aperta. Oppure di essere troppo sbilanciata verso tematiche di cultura pop rispetto a quella alta e accademica: la versione inglese ad esempio contiene una voce sulla soap opera Coronation Street che è più lunga di quella sul politico Tony Blair. D'altra parte questo difetto è anche un suo punto di forza, poiché di fatto Wikipedia è anche il più accurato e aggiornato almanacco che si possa trovare sulla modernità.

Scontri sui temi scottanti - Altro elemento controverso, sebbene caratterizzante, dell'enciclopedia collaborativa sono le guerre editoriali scoppiate sulle voci più scottanti, come quella su George W. Bush. Ma non sono mancati scontri virtuali su temi e voci minori, frutto di utenti che si sono fatti prendere la mano, e che la stessa enciclopedia, con autoironia, ha raccolto in una voce intitolata “Le guerre editoriali più stupide”. Il sito Information is Beautiful ha visualizzato in modo accattivante questi scontri di bassa lega: si va da come definire il "proprietario" di un gatto alla nazionalità degli avi di Freddy Mercury, fino a questioni di ortografia. Anche online evidentemente non mancano i perfezionisti.

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