L'insulto "vajassa" arriva anche all'Europarlamento

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Al parlamento di Strasburgo è scoppiata la lite tra Sonia Alfano (Idv) e Licia Ronzulli (Pdl). La prima, interrotta durante il suo intervento dalla collega, ha sfoderato il termine napoletano. La deputata del centrodestra annuncia querela. VIDEO

Ormai non conosce confini: il termine "vajassa" sbarca anche al Parlamento europeo nel bel mezzo di una nuova lite tutta in salsa italiana. A fronteggiarsi nel pomeriggio del 15 dicembre nell'emiciclo di Strasburgo due pasionarie: le europarlamentari dell'Idv Sonia Alfano e la Pdl Licia Ronzulli. La prima dà della "vajassa" alla seconda e quest'ultima promette di "querelarla".

La scintilla scatta al momento della dichiarazione di voto sulla relazione sulla Carta dei diritti fondamentali della Ue. E' il turno di Alfano, che condanna "le costanti violazioni della Carta da parte del governo italiano", riferendosi "all'accordo Italia-Libia", alla "legge bavaglio", ai "processi che hanno visto implicato il premier" fino "all'acquisto di deputati".

"Il 9 dicembre - insiste Alfano - il Parlamento europeo festeggiava la giornata contro la corruzione, ieri il Parlamento italiano ha lanciato la prima giornata per la corruzione dei deputati". Ronzulli non ci sta, urla "non è vero, non è vero", interrompendo la collega. "Stai zitta", risponde Alfano alla rivale che continua fino a beccarsi un'ammonizione da parte del presidente di turno dell'emiciclo, il greco Stavros Lambrinidis. Ma non solo. "Le vajasse sono arrivate anche al Parlamento europeo", apostrofa Alfano rivolta alla rivale. "Mi ha dato della vajassa e la querelo", ribatte la Ronzulli.

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