In un dispaccio dall'ambasciata di Gedda svelato dal sito di Julian Assange si raccontano i vizi privati della gioventù del paese che ospita la Mecca. Ai party liquori a volontà, hashis, cocaina e diverse prostitute
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Un trionfo di droghe, alcol e sesso: così diplomatici americani descrivono le feste della famiglia reale saudita in contrasto con l'immagine diffusa nel mondo di un regno ultraconservatore. In un dispaccio riservato diffuso da Wikileaks e rilanciato dal Guardian, funzionari del consolato di Gedda fanno il punto della festa di Halloween dello scorso anno organizzata da un principe della famiglia al-Thunayan. Al party, secondo il documento in cui si sottolinea come vada tenuta segreta l'identità del principe, non mancavano liquori e prostitute.
"Il ben fornito bar del party era pieno di alcolici, nonostante siano severamente vietati dalle leggi e dalle tradizioni saudite - si legge nel cablogramma firmato dal console americano a Gedda, Martin Quinn - I baristi filippini servivano cocktail con il sadiqi, un liquore locale". In una mensola del bar, stando al dispaccio, erano in bella mostra bottiglie di liquori famosi, riempite di sadiqui. "Si è anche appreso tramite il passaparola che diverse ospiti erano di fatto prostitute, non comuni in queste feste - prosegue il documento destinato a creare non poco imbarazzo - Nonostante non se ne abbia testimonianza diretta in questo evento, l'uso di cocaina e hashish è comune tra queste classi sociali".
Alla festa, si legge, partecipavano oltre 150 sauditi, tra uomini e donne, di età compresa tra i 20 e i 30 anni e la solitamente implacabile polizia religiosa è stata costretta a chiudere un occhio sull'appuntamento. L'ingresso alla festa, secondo il documento, era controllato attraverso una lista di inviti fatta rispettare rigorosamente. "La scena - si legge - sembrava quella di un nightclub ovunque nel mondo, fuori dal regno: alcol a volontà, giovani coppie intente a danzare, un dj e tutti in costume.
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