The Guardian, El Pais, Le Monde e New York Times pubblicano i file segreti dell'amministrazione Usa. Nel dossier dovrebbero esserci informazioni anche sui rapporti tra Italia e Russia e sui "party selvaggi" di Berlusconi. FOTO E LINK
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IN RETE ESPLODE IL CASO WIKILEAKS
Leggi l'intervista al fondatore di Wikileaks
Assange perde pezzi, concorrenza in arrivo per WikiLeaks
(in fondo all'articolo tutti i video sulle rivelazioni di Wikileaks)
El Pais, The Guardian, Der Spiegel, New York Times e Le Monde hanno anticipato la pubblicazione dei files segreti di WikiLeaks. Secondo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che dice di non conoscere il contenuto delle rivelazioni, la pubblicazione dei file sarà "l'11 settembre della diplomazia mondiale" perché "faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati".
I link da tenere d'occhio - Per essere costantemente aggiornati, oltre al sito di Wikileaks (per l'occasione è stato creato il sottodominio cablegate.wikileaks.org) sono da seguire l'account Twitter del sito di Julian Assange e l'hashtag #cablegate (come indicato dai responsabili del sito).
Wikileaks sotto attacco - Il sito di Wikileaks ha subito in precedenza un attacco informatico. Lo annunciano i responsabili via Twitter. "Stiamo subendo un DDoS (distributed denial of service, letteralmente negazione del servizio)", si legge nel messaggio stringato. Il sito per circa un'ora è stato effettivamente irraggiungibile. Poco prima, il fondatore del sito Julian Assange era intervenuto alla terza conferenza annuale di giornalisti investigativi arabi (Arij), ad Amman in Giordania spiegando che "il materiale che stiamo per pubblicare copre essenzialmente tutte le maggiori questioni mondiali". Il Guardian ha comunque annunciato, attraverso l'account twitter del caporedattore investigativo, che pubblicherà i documenti in proprio possesso, qualunque sarà lo stato del sito di Wikileaks questa sera.
Prime indiscrezioni - A Basilea sarebbero già usciti alcuni numeri di Der Spiegel, il settimanale tedesco cha ha avuto un accesso prioritario ai files di Wikileaks (clicca qui per le immagini). La copertina e un articolo (parte 1 e parte 2) sono stati scannerizzati e messi online su Twitter dal giornalista Symor Jenkins e ripresi dal sito francofono Owni.
Sull'Italia - Nell'articolo dello Spiegel si parla soprattutto dei rapporti tra Germania e Stati Uniti, ma sulla copertina del settimanale tedesco appare un'immagine di Silvio Berlusconi con sotto la scritta "Party selvaggi". Secondo alcuni articoli di stampa le notizie riguardanti il nostro Paese ruoterebbero attorno ai rapporti di Berlusconi con Putin e Gheddafi.
La copertina di Der Spiegel - Il settimanale tedesco pubblica sulla prima pagina diverse fototessere con i volti dei principali politici mondiali con sotto un breve commento tra parentesi, ipoteticamente come vengono considerati dall'amministrazione Usa. Oltre al commento sulle feste del premier, per esempio, sotto l'immagine di Karzai si legge "mosso dalla paranoia", sotto Gheddafi, "biondine prosperose come infermiere", sotto Sarkozy "imperatore senza vestiti", Putin "Maschio alpha", Medviedev "Pallido, indeciso", Angela Merkel "evita il rischio, raramente creativa".Secondo quanto rilancia un sito francese, inoltre, dai documenti emergerebbe che vi sia "una spia di Washington all'interno del governo tedesco, un membro del partito liberale".
Per Obama l'Europa non conta - Nella versione on-line del settimanale si sostiene che Barack Obama non terrebbe in grande considerazione l'Europa e che per l'amministrazione Usa la priorità sarebbe il rapporto con la Cina, considerata l'unico interlocutore all'altezza della superpotenza. Sempre secondo il settimanale tedesco i rapporti tra Obama e la Merkel non sarebbero idilliaci (mentre quelli tra Bush e la cancelliera erano migliori). Nell'amministrazione Usa la Merkel sarebbe sopranominata Teflon, per la sua capacità di farsi scivolare adosso le cose.
Anticipazioni dalla stampa inglese - Il giornale Mail on Sunday scrive che il presidente sudafricano Nelson Mandela accusò il presidente Usa George Bush di essere razzista perché, ai tempi dell'invasione dell'Iraq, ignorò le richieste dell'Onu perche Kofi Annan era di colore. Secondo il Sunday Times invece ci sarebbero rivelazioni esplosive per le relazioni di Usa e Gran Bretagna con opinioni negative date da Washinghton sui governi di Blair, Brown e dello stesso Cameron. Una 'gelata' si attende anche per i rapporti di Usa e Russia. Secondo il Kommersant infatti ci sarebbero palesi critiche degli Usa ai leader russi nonché le registrazioni di colloqui tra diplomatici americani e russi. Non dovrebbe invece esserci nulla di compromettente per i rapporti tra Usa e Israele. Il premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere di essere stato contattato dal governo Usa in merito ai file Wikileaks da cui non dovrebbero emergere elementi di polemica.
Washington: "Un pericolo" - Dura la risposta dell'amministrazione americana. "La pubblicazione dei documenti - ha detto l'avvocato del Dipartimento di Stato Usa - metterà a rischio numerose vite di innocenti" così come metterà a repentaglio iniziative militari e cooperazioni tra paesi per far fronte a problemi come il terrorismo e le pandemie". "Spero che coloro che sono responsabili di questo - ha aggiunto l'avvocato - pensino a queste vite che stanno mettendo in pericolo e mettano un freno a queste pubblicazioni".
Le anticipazioni di Der Spiegel - Der Spiegel nella serata di sabato 27 aveva pubblicato sul proprio sito Internet, solo per un breve periodo, un articolo dal titolo "Domande e Risposte", in cui dava alcune informazioni sui nuovi documenti riservati raccolti dal sito WikiLeaks e anticipati ad alcuni organi di stampa internazionali, tra i quali lo stesso Spiegel. Secondo il sito "Netzpolitik", la pubblicazione dell'articolo è stata frutto di un errore del sistema di gestione dei contenuti del settimanale. L'articolo è stato subito tolto dal sito, ma Netzpolitik pubblica un link al testo dello Spiegel, che era stato ripreso da un blog prima che venisse cancellato.
Cosa bisogna aspettarsi - Solo il 5% dei documenti che Wikileaks si appresta a pubblicare riguarderebbero l'Europa mentre la gran parte si riferirebbero a Medio Oriente e Asia.
Solo 4.330 sono così "esplosivi", avrebbe scritto lo Spiegel nell'articolo, che sono stati classificati "Noform", cioè off-limits a qualsiasi governo straniero. Come già riferito da alcuni organi si stampa internazionali, inoltre, poco più della metà dei documenti non ha alcuna restrizione, il 40,5% è classificato "confidenziale" e solo il 6% è "segreto", mentre non c'è alcun documento "top secret".
Ogni documento, oltre al testo del messaggio, indica la data, l'autore, il destinatario e il livello di segretezza. I documenti, scritti dai diplomatici, dagli ambasciatori, dai consoli oppure dai dipendenti delle ambasciate, forniscono per ciascun Paese valutazioni sulle situazioni politiche e informazioni di background. In alcuni casi, secondo l'articolo, tracciano anche profili psicologici di singoli politici. Gran parte dei documenti è successiva al 2004, uno risale al 1966 e 9.005 sono stati inviati nei primi due mesi di quest'anno. Lo Spiegel non pubblicherà in Rete tutta la documentazione, ma solo alcuni estratti.
Da dove vengono i documenti - Secondo l'articolo dello Spiegel la documentazione contiene oltre ottomila "direttive" del ministero degli Esteri Usa alle sedi diplomatiche in tutto il mondo. I documenti, spiega l'articolo, provengono dalla rete 'SIPRNet' (Secret Internet Protocol Router Network), cioè un sistema di reti di computer interconnessi tra loro utilizzato dai ministeri degli Esteri e della Difesa Usa per trasmettere informazioni riservate, incluse quelle classificate 'segrete'. Nel complesso, 2,5 milioni di dipendenti e funzionari hanno accesso ai documenti che vengono trasmessi attraverso la rete 'SIPRNet'.
Tutti i video sulle rivelazioni di Wikileaks:
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El Pais, The Guardian, Der Spiegel, New York Times e Le Monde hanno anticipato la pubblicazione dei files segreti di WikiLeaks. Secondo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che dice di non conoscere il contenuto delle rivelazioni, la pubblicazione dei file sarà "l'11 settembre della diplomazia mondiale" perché "faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati".
I link da tenere d'occhio - Per essere costantemente aggiornati, oltre al sito di Wikileaks (per l'occasione è stato creato il sottodominio cablegate.wikileaks.org) sono da seguire l'account Twitter del sito di Julian Assange e l'hashtag #cablegate (come indicato dai responsabili del sito).
Wikileaks sotto attacco - Il sito di Wikileaks ha subito in precedenza un attacco informatico. Lo annunciano i responsabili via Twitter. "Stiamo subendo un DDoS (distributed denial of service, letteralmente negazione del servizio)", si legge nel messaggio stringato. Il sito per circa un'ora è stato effettivamente irraggiungibile. Poco prima, il fondatore del sito Julian Assange era intervenuto alla terza conferenza annuale di giornalisti investigativi arabi (Arij), ad Amman in Giordania spiegando che "il materiale che stiamo per pubblicare copre essenzialmente tutte le maggiori questioni mondiali". Il Guardian ha comunque annunciato, attraverso l'account twitter del caporedattore investigativo, che pubblicherà i documenti in proprio possesso, qualunque sarà lo stato del sito di Wikileaks questa sera.
Prime indiscrezioni - A Basilea sarebbero già usciti alcuni numeri di Der Spiegel, il settimanale tedesco cha ha avuto un accesso prioritario ai files di Wikileaks (clicca qui per le immagini). La copertina e un articolo (parte 1 e parte 2) sono stati scannerizzati e messi online su Twitter dal giornalista Symor Jenkins e ripresi dal sito francofono Owni.
Sull'Italia - Nell'articolo dello Spiegel si parla soprattutto dei rapporti tra Germania e Stati Uniti, ma sulla copertina del settimanale tedesco appare un'immagine di Silvio Berlusconi con sotto la scritta "Party selvaggi". Secondo alcuni articoli di stampa le notizie riguardanti il nostro Paese ruoterebbero attorno ai rapporti di Berlusconi con Putin e Gheddafi.
La copertina di Der Spiegel - Il settimanale tedesco pubblica sulla prima pagina diverse fototessere con i volti dei principali politici mondiali con sotto un breve commento tra parentesi, ipoteticamente come vengono considerati dall'amministrazione Usa. Oltre al commento sulle feste del premier, per esempio, sotto l'immagine di Karzai si legge "mosso dalla paranoia", sotto Gheddafi, "biondine prosperose come infermiere", sotto Sarkozy "imperatore senza vestiti", Putin "Maschio alpha", Medviedev "Pallido, indeciso", Angela Merkel "evita il rischio, raramente creativa".Secondo quanto rilancia un sito francese, inoltre, dai documenti emergerebbe che vi sia "una spia di Washington all'interno del governo tedesco, un membro del partito liberale".
Per Obama l'Europa non conta - Nella versione on-line del settimanale si sostiene che Barack Obama non terrebbe in grande considerazione l'Europa e che per l'amministrazione Usa la priorità sarebbe il rapporto con la Cina, considerata l'unico interlocutore all'altezza della superpotenza. Sempre secondo il settimanale tedesco i rapporti tra Obama e la Merkel non sarebbero idilliaci (mentre quelli tra Bush e la cancelliera erano migliori). Nell'amministrazione Usa la Merkel sarebbe sopranominata Teflon, per la sua capacità di farsi scivolare adosso le cose.
Anticipazioni dalla stampa inglese - Il giornale Mail on Sunday scrive che il presidente sudafricano Nelson Mandela accusò il presidente Usa George Bush di essere razzista perché, ai tempi dell'invasione dell'Iraq, ignorò le richieste dell'Onu perche Kofi Annan era di colore. Secondo il Sunday Times invece ci sarebbero rivelazioni esplosive per le relazioni di Usa e Gran Bretagna con opinioni negative date da Washinghton sui governi di Blair, Brown e dello stesso Cameron. Una 'gelata' si attende anche per i rapporti di Usa e Russia. Secondo il Kommersant infatti ci sarebbero palesi critiche degli Usa ai leader russi nonché le registrazioni di colloqui tra diplomatici americani e russi. Non dovrebbe invece esserci nulla di compromettente per i rapporti tra Usa e Israele. Il premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere di essere stato contattato dal governo Usa in merito ai file Wikileaks da cui non dovrebbero emergere elementi di polemica.
Washington: "Un pericolo" - Dura la risposta dell'amministrazione americana. "La pubblicazione dei documenti - ha detto l'avvocato del Dipartimento di Stato Usa - metterà a rischio numerose vite di innocenti" così come metterà a repentaglio iniziative militari e cooperazioni tra paesi per far fronte a problemi come il terrorismo e le pandemie". "Spero che coloro che sono responsabili di questo - ha aggiunto l'avvocato - pensino a queste vite che stanno mettendo in pericolo e mettano un freno a queste pubblicazioni".
Le anticipazioni di Der Spiegel - Der Spiegel nella serata di sabato 27 aveva pubblicato sul proprio sito Internet, solo per un breve periodo, un articolo dal titolo "Domande e Risposte", in cui dava alcune informazioni sui nuovi documenti riservati raccolti dal sito WikiLeaks e anticipati ad alcuni organi di stampa internazionali, tra i quali lo stesso Spiegel. Secondo il sito "Netzpolitik", la pubblicazione dell'articolo è stata frutto di un errore del sistema di gestione dei contenuti del settimanale. L'articolo è stato subito tolto dal sito, ma Netzpolitik pubblica un link al testo dello Spiegel, che era stato ripreso da un blog prima che venisse cancellato.
Cosa bisogna aspettarsi - Solo il 5% dei documenti che Wikileaks si appresta a pubblicare riguarderebbero l'Europa mentre la gran parte si riferirebbero a Medio Oriente e Asia.
Solo 4.330 sono così "esplosivi", avrebbe scritto lo Spiegel nell'articolo, che sono stati classificati "Noform", cioè off-limits a qualsiasi governo straniero. Come già riferito da alcuni organi si stampa internazionali, inoltre, poco più della metà dei documenti non ha alcuna restrizione, il 40,5% è classificato "confidenziale" e solo il 6% è "segreto", mentre non c'è alcun documento "top secret".
Ogni documento, oltre al testo del messaggio, indica la data, l'autore, il destinatario e il livello di segretezza. I documenti, scritti dai diplomatici, dagli ambasciatori, dai consoli oppure dai dipendenti delle ambasciate, forniscono per ciascun Paese valutazioni sulle situazioni politiche e informazioni di background. In alcuni casi, secondo l'articolo, tracciano anche profili psicologici di singoli politici. Gran parte dei documenti è successiva al 2004, uno risale al 1966 e 9.005 sono stati inviati nei primi due mesi di quest'anno. Lo Spiegel non pubblicherà in Rete tutta la documentazione, ma solo alcuni estratti.
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