Fosse comuni a cielo aperto e baraccopoli che cercano di tornare alla vita. Questo il volto del Paese dove domenica si torna alle urne per eleggere presidente e governo. Intanto, l'epidemia di colera avanza e i morti sono oltre 2mila
IL COLERA DEVASTA IL PAESE: FOTO
L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLA TRAGEDIA
IL DRAMMA DOPO L'INFERNO: I VIDEO
Sono saliti a oltre 2mila i morti per il colera a Haiti e, mentre il Paese si prepara ad affrontare le elezioni di domenica, l'Oms avverte: le vittime nelle prossime settimane potrebbero salire a 400mila.
Il Paese, infatti, a 10 mesi dal sisma è ancora in ginocchio e vive in continua alternanza tra la la fatica e il desiderio di andare avanti, nonostante tutto, e l'ombra della morte che ancora aleggia dopo l'epidemia che continua a diffondersi.
Questo il volto di Haiti dove domenica 28 novembre si svolgeranno le elezioni governative.
Potrebbe essere una donna a guidare il Paese - 4,6 milioni di elettori sono chiamati alle urne, non solo per rinnovare i 99 seggi della camera dei deputati ed un terzo del senato, ma anche per indicare il successore del presidente René Preval, al potere da cinque anni. Secondo i sondaggi con il 36% dei voti dovrebbe prevalere Mirlande Manigat, 70 anni, che si presenta come una moderata di sinistra, si dichiara vicina al brasiliano Lula ed ha appena riscosso grandi elogi dal Time.
Dopo di lei, con il 20,1% dei voti, il poco carismatico ingegnere Jude Celestin, messo in corsa da Preval che non può più presentarsi. Terzo e come non poteva essere altrimenti nel Paese della musica kompa, il rap locale, Michel 'Sweet Micky', il suo più popolare esponente con il 14,2%. Gli altri 15 candidati in lizza si spartiscono i resti.
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Sono saliti a oltre 2mila i morti per il colera a Haiti e, mentre il Paese si prepara ad affrontare le elezioni di domenica, l'Oms avverte: le vittime nelle prossime settimane potrebbero salire a 400mila.
Il Paese, infatti, a 10 mesi dal sisma è ancora in ginocchio e vive in continua alternanza tra la la fatica e il desiderio di andare avanti, nonostante tutto, e l'ombra della morte che ancora aleggia dopo l'epidemia che continua a diffondersi.
Questo il volto di Haiti dove domenica 28 novembre si svolgeranno le elezioni governative.
Potrebbe essere una donna a guidare il Paese - 4,6 milioni di elettori sono chiamati alle urne, non solo per rinnovare i 99 seggi della camera dei deputati ed un terzo del senato, ma anche per indicare il successore del presidente René Preval, al potere da cinque anni. Secondo i sondaggi con il 36% dei voti dovrebbe prevalere Mirlande Manigat, 70 anni, che si presenta come una moderata di sinistra, si dichiara vicina al brasiliano Lula ed ha appena riscosso grandi elogi dal Time.
Dopo di lei, con il 20,1% dei voti, il poco carismatico ingegnere Jude Celestin, messo in corsa da Preval che non può più presentarsi. Terzo e come non poteva essere altrimenti nel Paese della musica kompa, il rap locale, Michel 'Sweet Micky', il suo più popolare esponente con il 14,2%. Gli altri 15 candidati in lizza si spartiscono i resti.