Vertice Nato: "Via dall'Afghanistan entro il 2014"
MondoGli alleati danno il via libera alla transizione, che inizierà nel 2011. Obama ringrazia l'Italia per l'impegno degli istruttori nel Paese. Il premier: "Invieremo altri 200 addestratori"
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Via libera da parte del vertice Nato alla strategia di transizione in Afghanistan che partirà all'inizio del 2011 e ha l'obiettivo di riconsegnare la sicurezza "di tutte le province" del Paese alle forze locali "entro la fine del 2014".
Lo si legge nel documento finale della riunione Isaf a Lisbona alla presenza del presidente afghano Hamid Karzai di cui si è avuta un'anticipazione. La Nato sostiene gli sforzi afghani nella direzione di "riconciliare e reintegrare quei membri dell'insorgenza che rinunciano alla violenza, tagliano i collegamenti con i gruppi terroristici e accettano la costituzione afghana".
Secondo le anticipazioni del documento finale, la transizione "ad una piena responsabilità e leadership afghana nel settore della sicurezza è irreversibile". "In alcune province e distretti - si legge - è in linea per cominciare all'inizio del 2011. Ribadiamo il nostro sostegno all'obiettivo del presidente Hamid Karzai (presente al vertice, ndr) perché le forze afghane guidino e conducano le operazioni di sicurezza in tutte le province entro la fine del 2014".
200 formatori italiani in più - "L'Italia è presente in Afghanistan sin dall' inizio della missione Isaf e ultimamente ci è stato chiesto dal presidente Obama e dal segretario generale Nato Rasmussen un aumento dei nostri addestratori: comunico che aumenteremo questo numero di altri 200 formatori, portando così il numero dei nostri uomini e donne impegnati sul terreno a 4213". Lo ha annunciato il premier Silvio Berlusconi al vertice Isaf sull'Afghanistan a Lisbona.
Obama: "La decisione è prematura" - Secondo quanto riferito da alcune fonti, che hanno chiesto di non essere identificate, la decisione di mettere la parola fine ai combattimenti da parte della forze Usa in Afghanistan non avrebbe trovato l'approvazione del presidente americano Obama: "è una scelta che aspetta esclusivamente al presidente degli Stati Unti - dicono fonti vicine alla Casa Bianca - è prematura e non verrà presa nell'immediato".
Il presidente americano, inoltre, ha ringraziato Silvio Berlusconi per l'impegno italiano in Afghanistan. Intervenendo nella seconda giornata del vertice della Nato Obama ha citato il premier italiano e il primo ministro canadese Stephen Harper. Il presidente americano ha ringraziato Berlusconi per "la leadership italiana" facendo riferimento soprattutto all'attività degli addestratori in Afghanistan. Obama, riferiscono fonti della delegazione italiana, ha sottolineato che Berlusconi e Harper stanno riuscendo a fare la differenza sul campo.
Il no dei talebani all'accordo - La Nato "va verso la sconfitta". Così i talebani hanno commentato l'approvazione al vertice di Lisbona dell'exit strategy dall'Afghanistan, che partirà all'inizio del 2011 e punta ad affidare la sicurezza "di tutte le province" del Paese alle forze afghane "entro la fine del 2014". "E' ormai chiaro che dopo nove anni di occupazione gli invasori sono condannati alla stessa sorte toccata a chi ha percorso questa strada prima di loro", dichiarano in un comunicato. "Le nuove strategie, i nuovi generali, i nuovi negoziati, e la nuova propaganda non sono stati di nessuna utilità", conclude la nota.
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Via libera da parte del vertice Nato alla strategia di transizione in Afghanistan che partirà all'inizio del 2011 e ha l'obiettivo di riconsegnare la sicurezza "di tutte le province" del Paese alle forze locali "entro la fine del 2014".
Lo si legge nel documento finale della riunione Isaf a Lisbona alla presenza del presidente afghano Hamid Karzai di cui si è avuta un'anticipazione. La Nato sostiene gli sforzi afghani nella direzione di "riconciliare e reintegrare quei membri dell'insorgenza che rinunciano alla violenza, tagliano i collegamenti con i gruppi terroristici e accettano la costituzione afghana".
Secondo le anticipazioni del documento finale, la transizione "ad una piena responsabilità e leadership afghana nel settore della sicurezza è irreversibile". "In alcune province e distretti - si legge - è in linea per cominciare all'inizio del 2011. Ribadiamo il nostro sostegno all'obiettivo del presidente Hamid Karzai (presente al vertice, ndr) perché le forze afghane guidino e conducano le operazioni di sicurezza in tutte le province entro la fine del 2014".
200 formatori italiani in più - "L'Italia è presente in Afghanistan sin dall' inizio della missione Isaf e ultimamente ci è stato chiesto dal presidente Obama e dal segretario generale Nato Rasmussen un aumento dei nostri addestratori: comunico che aumenteremo questo numero di altri 200 formatori, portando così il numero dei nostri uomini e donne impegnati sul terreno a 4213". Lo ha annunciato il premier Silvio Berlusconi al vertice Isaf sull'Afghanistan a Lisbona.
Obama: "La decisione è prematura" - Secondo quanto riferito da alcune fonti, che hanno chiesto di non essere identificate, la decisione di mettere la parola fine ai combattimenti da parte della forze Usa in Afghanistan non avrebbe trovato l'approvazione del presidente americano Obama: "è una scelta che aspetta esclusivamente al presidente degli Stati Unti - dicono fonti vicine alla Casa Bianca - è prematura e non verrà presa nell'immediato".
Il presidente americano, inoltre, ha ringraziato Silvio Berlusconi per l'impegno italiano in Afghanistan. Intervenendo nella seconda giornata del vertice della Nato Obama ha citato il premier italiano e il primo ministro canadese Stephen Harper. Il presidente americano ha ringraziato Berlusconi per "la leadership italiana" facendo riferimento soprattutto all'attività degli addestratori in Afghanistan. Obama, riferiscono fonti della delegazione italiana, ha sottolineato che Berlusconi e Harper stanno riuscendo a fare la differenza sul campo.
Il no dei talebani all'accordo - La Nato "va verso la sconfitta". Così i talebani hanno commentato l'approvazione al vertice di Lisbona dell'exit strategy dall'Afghanistan, che partirà all'inizio del 2011 e punta ad affidare la sicurezza "di tutte le province" del Paese alle forze afghane "entro la fine del 2014". "E' ormai chiaro che dopo nove anni di occupazione gli invasori sono condannati alla stessa sorte toccata a chi ha percorso questa strada prima di loro", dichiarano in un comunicato. "Le nuove strategie, i nuovi generali, i nuovi negoziati, e la nuova propaganda non sono stati di nessuna utilità", conclude la nota.