Brasile, al voto per scegliere il successore di Lula
MondoFavorita è Dilma Roussef, seguace del presidente uscente, amatissimo per i suoi successi nella lotta alla povertà. Ex guerrigliera contro la dittatura, la Roussef potrebbe vincere già al primo turno. Tra le sue promesse anche l'estradizione di Battisti
Brasile al voto per le elezioni presidenziali e legislative. La grande favorita per la successione di Lula, per cui non si esclude la vittoria già al primo turno, è Dilma Roussef: ex combattente marxista contro la dittatura è l'erede del popolarissmo presidente uscente Luiz Inacio Lula da Silva, forte dei grandi progressi economici che hanno reso il Brasile l'ottava economia del Mondo. La Rousseff, già capo di gabinetto di Lula, si è impegnata infatti a continuare le politiche avviate dal suo predecessore e gli sforzi con cui ha aiutato più di 20 milioni di persone a uscire dalla soglia di povertà.
La sua elezione potrebbe portare ad una svolta anche nella vicenda dell'ex terrorista rosso dei Pac Cesare Battisti. L'intenzione di Roussef, secondo quanto dichiarato in un'intervista qualche mese fa, è di estradare Battisti, condannato a quattro ergastoli.
La corsa elettorale vede nove candidati in gara, tra cui Josè Serra, Marina Silva e Plinio de Aruda Sampaio. Giovedì, secondo l'ultimo sondaggio, la Rousseff godeva del 47% delle intenzioni di voto, mentre Jose Serra (Partido de la Social Democrazia Brasilena) si fermava al 28% e Marina Silva, del Partido Verde, al 14%.
Gli elettori sono 131 milioni su 190 milioni di abitanti. Oltre alla presidenza sono in palio 27 governatorati e tutti i 513 deputati della Camera e i 2/3 degli 81 seggi del Senato di Brasilia oltre a 1.059 representati alle assemblee dei singoli Stati. In tutte le competizioni, se nessun candidato supera il 50% dei voti si passerà al ballottaggio il 31 ottobre.
La sua elezione potrebbe portare ad una svolta anche nella vicenda dell'ex terrorista rosso dei Pac Cesare Battisti. L'intenzione di Roussef, secondo quanto dichiarato in un'intervista qualche mese fa, è di estradare Battisti, condannato a quattro ergastoli.
La corsa elettorale vede nove candidati in gara, tra cui Josè Serra, Marina Silva e Plinio de Aruda Sampaio. Giovedì, secondo l'ultimo sondaggio, la Rousseff godeva del 47% delle intenzioni di voto, mentre Jose Serra (Partido de la Social Democrazia Brasilena) si fermava al 28% e Marina Silva, del Partido Verde, al 14%.
Gli elettori sono 131 milioni su 190 milioni di abitanti. Oltre alla presidenza sono in palio 27 governatorati e tutti i 513 deputati della Camera e i 2/3 degli 81 seggi del Senato di Brasilia oltre a 1.059 representati alle assemblee dei singoli Stati. In tutte le competizioni, se nessun candidato supera il 50% dei voti si passerà al ballottaggio il 31 ottobre.