Gli agenti delle forze dell'ordine hanno protestato contro i tagli ai benefici fiscali decisi dall'esecutivo nel settore della sicurezza. Il presidente Correa parla di un tentativo di golpe
Disordini in Ecuador - In Ecuador una protesta degli agenti di polizia per questioni salariali si è trasformata in vera rivolta, con le truppe che hanno preso il controllo dell'aeroporto principale del paese latinoamericano e i poliziotti che manifestano per strada, mentre il presidente Rafael Correa accusa gli avversari politici di cercare il colpo di Stato e sta valutando se sciogliere il Parlamento.
Intanto, vista la situazione di tensione, il presidente del Perù Alan Garcia ha annunciato l'immediata chiusura dei confini col confinante Ecuador.
A Quito numerosi soldati hanno occupato le piste dell'aeroporto internazionale, mentre agenti di polizia in uniforme bruciavano copertoni durante una protesta contro il governo, che ha proposto il taglio dei loro bonus.
Correa, visibilmente agitato, ha sfidato i manifestanti: "Signori, se volete uccidere il presidente, sono qui. Uccidetemi, se volete. Uccidetemi, se ne avete il coraggio", ha gridato da un balcone ai suoi sostenitori.
Più tardi Correa, stretto alleato del presidente venezuelano Hugo Chavez, ha detto di essere stato aggredito da manifestanti e di essere stato medicato.
Aggressione ai danni di Correa - "Hanno tirato gas lacrimogeno contro di noi. Uno (proiettile) è esploso vicino al mio volto. Ha tramortito me e mia moglie per qualche secondo, forse per minuti", ha detto il presidente a una radio locale, mentre si trovava in un ospedale della polizia a Quito. Testimoni dicono che ci sono stati saccheggi nella capitale e a Guayaquil, e che molti lavoratori e studenti sono tornati a casa.
Il paese, che è membro dell'Opec e che conta 14 milioni di abitanti, ha una lunga storia di instabilità politica. Le proteste di strada hanno provocato la caduta di tre presidenti nell'agitato decennio che ha preceduto l'arrivo al potere di Correa.
Il presidente ha detto che sta valutando la possibilità di sciogliere il Parlamento, dove i deputati del suo partito di sinistra stanno bloccando le proposte che puntano alla riduzione dei costi statali.
Apparentemente la polizia è alla testa della protesta, ma alle manifestazioni si sono uniti anche dei soldati, protestando contro tagli delle loro indennità voluti da Correa.
"Chiediamo che il presidente revochi la legge sul servizio militare", ha detto un soldato in uniforme di guardia all'aeroporto, chiedendo di restare anonimo. La legge, appoggiata dal governo, riduce le indennità per i militari. "Altrimenti, la protesta continuerà", ha detto il soldato.
Intanto, vista la situazione di tensione, il presidente del Perù Alan Garcia ha annunciato l'immediata chiusura dei confini col confinante Ecuador.
A Quito numerosi soldati hanno occupato le piste dell'aeroporto internazionale, mentre agenti di polizia in uniforme bruciavano copertoni durante una protesta contro il governo, che ha proposto il taglio dei loro bonus.
Correa, visibilmente agitato, ha sfidato i manifestanti: "Signori, se volete uccidere il presidente, sono qui. Uccidetemi, se volete. Uccidetemi, se ne avete il coraggio", ha gridato da un balcone ai suoi sostenitori.
Più tardi Correa, stretto alleato del presidente venezuelano Hugo Chavez, ha detto di essere stato aggredito da manifestanti e di essere stato medicato.
Aggressione ai danni di Correa - "Hanno tirato gas lacrimogeno contro di noi. Uno (proiettile) è esploso vicino al mio volto. Ha tramortito me e mia moglie per qualche secondo, forse per minuti", ha detto il presidente a una radio locale, mentre si trovava in un ospedale della polizia a Quito. Testimoni dicono che ci sono stati saccheggi nella capitale e a Guayaquil, e che molti lavoratori e studenti sono tornati a casa.
Il paese, che è membro dell'Opec e che conta 14 milioni di abitanti, ha una lunga storia di instabilità politica. Le proteste di strada hanno provocato la caduta di tre presidenti nell'agitato decennio che ha preceduto l'arrivo al potere di Correa.
Il presidente ha detto che sta valutando la possibilità di sciogliere il Parlamento, dove i deputati del suo partito di sinistra stanno bloccando le proposte che puntano alla riduzione dei costi statali.
Apparentemente la polizia è alla testa della protesta, ma alle manifestazioni si sono uniti anche dei soldati, protestando contro tagli delle loro indennità voluti da Correa.
"Chiediamo che il presidente revochi la legge sul servizio militare", ha detto un soldato in uniforme di guardia all'aeroporto, chiedendo di restare anonimo. La legge, appoggiata dal governo, riduce le indennità per i militari. "Altrimenti, la protesta continuerà", ha detto il soldato.