Guidati dal regista Michael Moore centinaia di attivisti si mobilitano in questi giorni a supporto del soldato arrestato con l’accusa di avere consegnato segreti militari a WikiLeaks
di Raffaele Mastrolonardo
E’ iniziata giovedì e si conclude oggi la mobilitazione internazionale a supporto di Bradley Manning, il soldato americano arrestato con l’accusa di essere la fonte che ha consegnato a WikiLeaks una serie di documenti riservati dell’esercito americano. Tra questi, i rapporti segreti sulla guerra in Afghanistan, che il sito degli informatori ha pubblicato a fine luglio, e il video “Collateral Murder”, messo online in aprile che mostra un elicottero Usa uccidere una dozzina di civili a Baghdad.
Marce, convegni, sit-in si sono svolti in almeno 20 città degli Stati Uniti, del Canada e dell’Australia in favore del soldato che ha diviso l’opinione pubblica a stelle e strisce tra chi lo considera un traditore e chi pensa sia un eroe. Tra questi ultimi figura sicuramente Michael Moore. Il celebre regista, tra i promotori dell’iniziativa, ritiene che il soldato abbia “compiuto un atto coraggioso e patriottico”. Moore ha inoltre raccolto 5 mila dollari per finanziare la difesa legale di Manning.
Sulla stessa linea si colloca Daniel Ellsberg, la gola profonda che ha svelato al mondo i Pentagon Papers, i documenti che mostravano le menzogne di varie amministrazioni americane sulla guerra del Vietnam. A suo avviso, rivelando la verità sul conflitto in Afghanistan, il militare non avrebbe fatto altro che obbedire alla legge e alla sua coscienza: “I soldati – ha detto Ellsberg – giurano di difendere la Costituzione. Bradley Manning ha servito e difeso la Costituzione”. Ellsberg ha preso parte a un evento pro-Manning organizzato a Oakland in Calfornia.
Bradley Manning è stato arrestato alla fine di maggio a seguito della denuncia di Adrian Lamo, ex hacker, che avrebbe raccolto le confessioni del militare di stanza in Iraq nel corso di una conversazione via chat. In conseguenza dei crimini di cui è accusato rischia fino a 52 anni di carcere. WikiLeaks, da parte sua, non ha mai ammesso che il militare sia una fonte dell’organizzazione (“non lo possiamo sapere, non teniamo questo tipo di informazioni sui nostri informatori”, ha detto Julian Assange, fondatore del sito) ma si è comunque attivato per sostenere la sua difesa raccogliendo fondi allo scopo. Secondo quando dichiarato dai difensori di Manning, mancano ancora 20 mila dollari per raggiungere il target prefissato di 100 mila.
Fin dai primi giorni successivi all’arresto in rete sono nate varie iniziative di sostegno a Manning. La pagina di Facebook intitolata Savebradley conta ormai quasi 11 mila fan, mentre siti come FreeBradley.org e BradleyManning.org cercano di tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda. Tra le organizzazioni che si sono mosse in favore del soldato c’è anche Courage to resist, associazione che supporta i militari che protestano contro guerre ritenute ingiuste. Il gruppo ha raccolto 10 mila dollari.
Quanto a Manning, tramite il suo avvocato, ha voluto ringraziare tutti coloro che si stanno battendo per lui in questi giorni nella speranza – ha detto il suo legale - di poter esprimere presto “questa gratitudine di persona”.
E’ iniziata giovedì e si conclude oggi la mobilitazione internazionale a supporto di Bradley Manning, il soldato americano arrestato con l’accusa di essere la fonte che ha consegnato a WikiLeaks una serie di documenti riservati dell’esercito americano. Tra questi, i rapporti segreti sulla guerra in Afghanistan, che il sito degli informatori ha pubblicato a fine luglio, e il video “Collateral Murder”, messo online in aprile che mostra un elicottero Usa uccidere una dozzina di civili a Baghdad.
Marce, convegni, sit-in si sono svolti in almeno 20 città degli Stati Uniti, del Canada e dell’Australia in favore del soldato che ha diviso l’opinione pubblica a stelle e strisce tra chi lo considera un traditore e chi pensa sia un eroe. Tra questi ultimi figura sicuramente Michael Moore. Il celebre regista, tra i promotori dell’iniziativa, ritiene che il soldato abbia “compiuto un atto coraggioso e patriottico”. Moore ha inoltre raccolto 5 mila dollari per finanziare la difesa legale di Manning.
Sulla stessa linea si colloca Daniel Ellsberg, la gola profonda che ha svelato al mondo i Pentagon Papers, i documenti che mostravano le menzogne di varie amministrazioni americane sulla guerra del Vietnam. A suo avviso, rivelando la verità sul conflitto in Afghanistan, il militare non avrebbe fatto altro che obbedire alla legge e alla sua coscienza: “I soldati – ha detto Ellsberg – giurano di difendere la Costituzione. Bradley Manning ha servito e difeso la Costituzione”. Ellsberg ha preso parte a un evento pro-Manning organizzato a Oakland in Calfornia.
Bradley Manning è stato arrestato alla fine di maggio a seguito della denuncia di Adrian Lamo, ex hacker, che avrebbe raccolto le confessioni del militare di stanza in Iraq nel corso di una conversazione via chat. In conseguenza dei crimini di cui è accusato rischia fino a 52 anni di carcere. WikiLeaks, da parte sua, non ha mai ammesso che il militare sia una fonte dell’organizzazione (“non lo possiamo sapere, non teniamo questo tipo di informazioni sui nostri informatori”, ha detto Julian Assange, fondatore del sito) ma si è comunque attivato per sostenere la sua difesa raccogliendo fondi allo scopo. Secondo quando dichiarato dai difensori di Manning, mancano ancora 20 mila dollari per raggiungere il target prefissato di 100 mila.
Fin dai primi giorni successivi all’arresto in rete sono nate varie iniziative di sostegno a Manning. La pagina di Facebook intitolata Savebradley conta ormai quasi 11 mila fan, mentre siti come FreeBradley.org e BradleyManning.org cercano di tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda. Tra le organizzazioni che si sono mosse in favore del soldato c’è anche Courage to resist, associazione che supporta i militari che protestano contro guerre ritenute ingiuste. Il gruppo ha raccolto 10 mila dollari.
Quanto a Manning, tramite il suo avvocato, ha voluto ringraziare tutti coloro che si stanno battendo per lui in questi giorni nella speranza – ha detto il suo legale - di poter esprimere presto “questa gratitudine di persona”.