Premio Nobel per la pace 2010, fate il vostro gioco
MondoA tre settimane dall'annuncio del vincitore impazzano le scommesse presso i bookmakers inglesi. Favoriti un dissidente cinese e un'organizzazione per i diritti umani in Russia. Internet è quarta. Lo scorso anno Barack Obama era dato 18 a 1
di David Saltuari
Se l'anno scorso aveste puntato un euro sulla possibilità che il Nobel per la pace andasse a Barack Obama ve ne sareste portati a casa diciotto. Una buona vincita, ma certo non straordinaria, a testimoniare che i bookmakers inglesi, quando fissano le quotazioni, hanno spesso buon naso su come vanno a finire le cose. Venerdì 8 ottobre ad Oslo verrà annunciato il vincitore di quest'anno e gli scommettitori d'oltremanica hanno già iniziato a puntare sui loro favoriti. E le quotazioni si possono vedere sul sito Paddy Power.
Scommettere sui Nobel però è ben diverso che farlo sui cavalli. All'Ippodromo i nomi dei partecipanti sono ben noti fin dalla partenza, mentre per quanto riguarda il premio creato dall'inventore della dinamite bisogna giocare sui nomi usciti da indiscrezioni o annunciati dai vari comitati di sostegno. Il comitato norvegese del premio infatti mantiene il più stretto riserbo sulle candidature pervenute (vengono rese pubbliche solo dopo 50 anni).
Una delle candidature più note di quest'anno è quella lanciata dall'edizione italiana di Wired: dare il Nobel per la Pace a Internet. Lanciata tra qualche perplessità la proposta ha guadagnato sempre più consensi nel corso dei mesi, guadagnandosi ampia visibilità all'estero e ottenendo anche l'appoggio della vincitrice del 2003 Shirin Ebadi. I bookmakers la danno 9 a 1 (giocando un euro se ne vincono nove), una quotazione più che ottimistica, quarta nella classifica dei favoriti.
Un po' più serie, e drammatiche, sono invece le storie dietro ai candidati che attirano più giocate. Il favorito assoluto di quest'anno, dato 6 a 1, è il dissidente cinese Liu Xiaobo. Di professione scrittore, nato nel 1955, Liu Xiaobo si trova attualmente in carcere con l'accusa di "incitamento alla sovversione" per aver diffuso e firmato l'appello Charta 08 con cui chiedeva semplicemente più democrazia e rispetto per i diritti umani in Cina. Un Nobel in questo senso sarebbe però uno schiaffo a Pechino, un gesto che forse a Oslo non se la sentono di fare. Anche lo scorso anno i bookmakers avevano puntato su un cinese, Hu Jia (quest'anno dato "solo" 10 a 1), ma alla fine la spuntò il presidente americano. E mai nella storia un cinese ha vinto il Nobel per la pace.
Secondo, nella classifica dei favoriti, è un altro potenziale premio scomodo. 8 a 1 è infatti la quotazione di Memorial, organizzazione russa per i diritti umani diretta da Svetlana Gannushkina. Fondata alla fine degli anni '80, in piena Perestrojka, Memorial ha da sempre denunciato internazionalmente le violazioni dei diritti in Russia, con un occhio particolare a quanto succede in Cecenia. Il paese di Putin è ormai da anni sotto la lente d'ingrandimento dell'opinione internazionale e un premio alla Gannushkina sarebbe quanto meno motivo di imbarazzo per il Cremlino.
Ma i norvegesi potrebbero anche decidere giocare sul sicuro e rivolgere il loro sguardo all'altro emisfero assegnando il premio all'Africa. Con la stessa quotazione di Memorial, tra i favoriti degli scommettitori, c'è Morgan Tsvangirai. Principale oppositore del dittatore Robert Mugabe, il politico dello Zimbawe si batte da anni per la democratizzazione del suo paese. Negli ultimi vent'anni è stato più volte arrestato e torturato dalle forze governative, ma da febbraio di quest'anno è diventato primo ministro, dando inizio a una possibile pacificazione del paese africano. Un premio a lui sarebbe un'incoraggiamento per il futuro e non dispiacerebbe certo a nessuno.
Più giù nelle quotazioni, ma sempre tra i papali, ci sono poi il già citato Hu Jia, ecologista cinese in carcere con l'accusa di "minare lo stato", l'attivista per i diritti umana in Afghanistan Sima Samar, l'organizzazione che si batte contro le bombe a grappolo, l'avvocatessa colombiana Piedad Cordoba e le Nonne argentine di Plaza de Majo. 18 a 1, la stessa che aveva Barack Obama lo scorso anno, è invece la quotazione data a Bill Clinton, anche se sembra alquanto improbabile premiare un ex presidente un anno dopo aver premiato quello in carica. Venti euro è invece quanto si vince puntando sull'unico candidato extraterrestre, la Stazione spaziale orbitante, mentre se volete tentare il colpaccio dovete mettere i vostri soldi sui nomi di Tony Blair o Bono. L'ex primo ministro inglese è dato 66 a 1, mentre il cantante degli U2 è il fanalino di coda con 80 a 1. Ma forse in questo caso conviene seguire il "buon naso" dei bookmakers inglesi e risparmiare i soldi della puntata.
Se l'anno scorso aveste puntato un euro sulla possibilità che il Nobel per la pace andasse a Barack Obama ve ne sareste portati a casa diciotto. Una buona vincita, ma certo non straordinaria, a testimoniare che i bookmakers inglesi, quando fissano le quotazioni, hanno spesso buon naso su come vanno a finire le cose. Venerdì 8 ottobre ad Oslo verrà annunciato il vincitore di quest'anno e gli scommettitori d'oltremanica hanno già iniziato a puntare sui loro favoriti. E le quotazioni si possono vedere sul sito Paddy Power.
Scommettere sui Nobel però è ben diverso che farlo sui cavalli. All'Ippodromo i nomi dei partecipanti sono ben noti fin dalla partenza, mentre per quanto riguarda il premio creato dall'inventore della dinamite bisogna giocare sui nomi usciti da indiscrezioni o annunciati dai vari comitati di sostegno. Il comitato norvegese del premio infatti mantiene il più stretto riserbo sulle candidature pervenute (vengono rese pubbliche solo dopo 50 anni).
Una delle candidature più note di quest'anno è quella lanciata dall'edizione italiana di Wired: dare il Nobel per la Pace a Internet. Lanciata tra qualche perplessità la proposta ha guadagnato sempre più consensi nel corso dei mesi, guadagnandosi ampia visibilità all'estero e ottenendo anche l'appoggio della vincitrice del 2003 Shirin Ebadi. I bookmakers la danno 9 a 1 (giocando un euro se ne vincono nove), una quotazione più che ottimistica, quarta nella classifica dei favoriti.
Un po' più serie, e drammatiche, sono invece le storie dietro ai candidati che attirano più giocate. Il favorito assoluto di quest'anno, dato 6 a 1, è il dissidente cinese Liu Xiaobo. Di professione scrittore, nato nel 1955, Liu Xiaobo si trova attualmente in carcere con l'accusa di "incitamento alla sovversione" per aver diffuso e firmato l'appello Charta 08 con cui chiedeva semplicemente più democrazia e rispetto per i diritti umani in Cina. Un Nobel in questo senso sarebbe però uno schiaffo a Pechino, un gesto che forse a Oslo non se la sentono di fare. Anche lo scorso anno i bookmakers avevano puntato su un cinese, Hu Jia (quest'anno dato "solo" 10 a 1), ma alla fine la spuntò il presidente americano. E mai nella storia un cinese ha vinto il Nobel per la pace.
Secondo, nella classifica dei favoriti, è un altro potenziale premio scomodo. 8 a 1 è infatti la quotazione di Memorial, organizzazione russa per i diritti umani diretta da Svetlana Gannushkina. Fondata alla fine degli anni '80, in piena Perestrojka, Memorial ha da sempre denunciato internazionalmente le violazioni dei diritti in Russia, con un occhio particolare a quanto succede in Cecenia. Il paese di Putin è ormai da anni sotto la lente d'ingrandimento dell'opinione internazionale e un premio alla Gannushkina sarebbe quanto meno motivo di imbarazzo per il Cremlino.
Ma i norvegesi potrebbero anche decidere giocare sul sicuro e rivolgere il loro sguardo all'altro emisfero assegnando il premio all'Africa. Con la stessa quotazione di Memorial, tra i favoriti degli scommettitori, c'è Morgan Tsvangirai. Principale oppositore del dittatore Robert Mugabe, il politico dello Zimbawe si batte da anni per la democratizzazione del suo paese. Negli ultimi vent'anni è stato più volte arrestato e torturato dalle forze governative, ma da febbraio di quest'anno è diventato primo ministro, dando inizio a una possibile pacificazione del paese africano. Un premio a lui sarebbe un'incoraggiamento per il futuro e non dispiacerebbe certo a nessuno.
Più giù nelle quotazioni, ma sempre tra i papali, ci sono poi il già citato Hu Jia, ecologista cinese in carcere con l'accusa di "minare lo stato", l'attivista per i diritti umana in Afghanistan Sima Samar, l'organizzazione che si batte contro le bombe a grappolo, l'avvocatessa colombiana Piedad Cordoba e le Nonne argentine di Plaza de Majo. 18 a 1, la stessa che aveva Barack Obama lo scorso anno, è invece la quotazione data a Bill Clinton, anche se sembra alquanto improbabile premiare un ex presidente un anno dopo aver premiato quello in carica. Venti euro è invece quanto si vince puntando sull'unico candidato extraterrestre, la Stazione spaziale orbitante, mentre se volete tentare il colpaccio dovete mettere i vostri soldi sui nomi di Tony Blair o Bono. L'ex primo ministro inglese è dato 66 a 1, mentre il cantante degli U2 è il fanalino di coda con 80 a 1. Ma forse in questo caso conviene seguire il "buon naso" dei bookmakers inglesi e risparmiare i soldi della puntata.