Diversi morti nell'attentato avvenuto a Gecitli, villaggio turco del sud-est del Paese, vicino al confine con l'Iran. Il partito dei lavoratori curdi aveva proclamato una tregua fino al 20 settembre
Attentato contro un minibus a Gecitli, villaggio turco della provincia sud-orientale di Hakkari, vicino al confine con l'Iran. Circa dieci persone sono morte per l’esplosione, forse causata da una mina posizionata all'altezza del villaggio oppure sul pulmino, tra i passeggeri a bordo, e azionata a distanza.
La zona di Gecitli è spesso teatro di attacchi da parte dei ribelli curdi del Pkk (Partito del lavoratori del Kurdistan), ed è su di loro che si concentrano i sospetti per questo nuovo attacco, che arriva a pochi giorni dal referendum che rafforza il partito filo-islamico ed era stato boicottato dai curdi.
Il Pkk, che combatte per l’autonomia della regione curda dal 1984, aveva annunciato una tregua delle violenze dal 16 agosto fino al 20 settembre, di fatto interrotta se davvero questo attacco (come altri avvenuti nella regione nei giorni scorsi) è riconducibile ai curdi.
La zona di Gecitli è spesso teatro di attacchi da parte dei ribelli curdi del Pkk (Partito del lavoratori del Kurdistan), ed è su di loro che si concentrano i sospetti per questo nuovo attacco, che arriva a pochi giorni dal referendum che rafforza il partito filo-islamico ed era stato boicottato dai curdi.
Il Pkk, che combatte per l’autonomia della regione curda dal 1984, aveva annunciato una tregua delle violenze dal 16 agosto fino al 20 settembre, di fatto interrotta se davvero questo attacco (come altri avvenuti nella regione nei giorni scorsi) è riconducibile ai curdi.