Obama: “Siamo in guerra con il terrore, non con l’Islam”

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Il presidente Usa: “L’11 settembre sarà un’ottima occasione per ricordare il rispetto fra tutte le religioni che caratterizza la nostra Nazione”. E sul pastore Terry Jones: “Bruciare il Corano è contrario ai principi di questo Paese”

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"Siamo in guerra con i terroristi di Al Qaeda, non con l'Islam. Chi ci combatte è una parte infinitesimale del mondo musulmano". Lo ha ribadito con forza, ripetendolo più volte, Barack Obama alla vigilia dell'11 settembre. Secondo Obama, "la stragrande maggioranza degli islamici sono pacifici, hanno a cuore il loro destino, e quello delle loro famiglie e dei loro figli e in tutto il mondo rifiutano con forza l'ideologia di violenza e di morte di Al Qaeda".

"L’anniversario dell’11 settembre - ha detto Obama - sarà un'ottima occasione per ricordare il rispetto fra tutte le religioni che caratterizza la nostra nazione". E ha aggiunto: "Siamo una nazione unita, composta da persone che danno a Dio nomi diversi. Ma nessuno riuscirà a farci del male con divisioni basate su differenze religiose o etniche". E sul pastore della Florida Terry Jones: "Bruciare il Corano è contrario ai principi che hanno fatto nascere questo Paese. Spero che chi lo ha proposto cambi idea".

Nella conferenza stampa nella East Room della Casa Bianca, di una durata record di quasi un'ora e venti minuti, il presidente Barack Obama si è detto convinto che catturare Bin Laden ed il suo braccio destro Al Zawahiri non risolverebbe tutti i problemi dell’America, pur restando una delle priorità assolute della sua amministrazione. L'inquilino della Casa Bianca ricorda che la minaccia terroristica non è scomparsa visto che ci sono sempre persone "pronte a morire per uccidere altre persone", anche se "abbiamo migliorato in maniera significativa la nostra sicurezza interna" dopo gli attacchi dell'11 Settembre. Il presidente si è detto convinto che catturare Bin Laden ed il suo braccio destro Al Zawahiri non risolverebbe "tutti i nostri problemi", pur restando una delle priorità assolute della sua Amministrazione. L'inquilino della Casa Bianca ricorda che la minaccia terroristica non è scomparsa visto che ci sono sempre persone "pronte a morire per uccidere altre persone", anche se "abbiamo migliorato in maniera significativa la nostra sicurezza interna" dopo gli attacchi dell'11 Settembre.

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