Limousine made in Russia per rilanciare il mercato

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Il presidente Medvedev è stufo di viaggiare a bordo di auto straniere e vuole rimettere in pista la sovietica Zil, l'auto creata da Stalin. La fabbrica, dismessa nel '91, è già al lavoro. Obiettivo: elaborare un modello a prova di attentato. LE FOTO

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Limousine made in Russia per rilanciare il mercato automobilistico del Paese.
L’appello arriva dal presidente Medvedev, stufo di viaggiare – come tutti i suoi colleghi del Gotha della politica russa – a bordo di auto straniere.
Per tenere alto l’orgoglio nazionale, il Cremlino vuole rimettere in pista la sovietica Zil con nuove linee di auto di lusso. In crisi da qualche anno, la Zil è passata dalla produzione di limousine per i vertici dell’ex Urss alla costruzione di camion, alla quale si dedica ormai esclusivamente da cinque anni.

Un vero peccato, visto che nell’immaginario collettivo la Zil è sinonimo di lusso e potere: da Stalin a Gorbaciov, tutti i grandi leader sovietici ne possedevano almeno una.
Il modello originale si ispirava all’americana Packard, ma con gli anni (e le congiure) acquisì diverse integrazioni. Da pesantissime blindature a sedili aggiunti per trasportare guardie del corpo, da un piccolo frigo bar sempre fornito di vodka a un missile nascosto sotto la scocca nera. Fino al 1991, anno in cui venne bloccata la produzione.

Ora la Zil è di nuovo al lavoro. Il portavoce della tesoreria del Cremlino, Viktor Khrekov, ha chiesto alla fabbrica di creare nuovi modelli di auto di lusso rispettando alcuni parametri. Secondo il quotidiano Izvestia, si tratterebbe di caratteristiche da 007: blindature a prova di esplosione, gomme capaci di viaggiare a 150 km orari anche in caso di forature, sistema di ventilazione interno che possa evitare gas e altre sostanze nocive in caso di attacco chimico.
Niente design all’italiana: Khrekov ha smentito le indiscrezioni che lo volevano in trattative con la Pininfarina dichiarando che l’auto sarà una produzione russa al 100%.

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