Cile, continua l'odissea dei minatori

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A un mese dall'incidente si continua ad aspettare sottoterra. Le comunicazioni avvengono in videoconferenza e per lettera. ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DEI PARENTI

Continua l'odissea dei 33 minatori rimasti intrappolati a 700 metri di profondità a San Josè, nel Cile settentrionale. La marina militare sta scavando un pozzo per permettere di recuperarli, ma i tempi attesi sono di tre o quattro mesi. Intanto i parenti comunicano con i loro cari attraverso video chat grazie alle microtelecamere inviate nel sottosuolo. A dare il proprio conforto sono arrivati a San Josè anche i sopravvissuti dell'incidente aereo sulle Ande del 1972.

Le condizioni in cui i 33 vivono sono particolarmente dure, con la temperatura che si impenna durante il giorno, per poi crollare nella notte.

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