Facebook sa dove sei: prime critiche a Places

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La nuova funzionalità basata sulla geolocalizzazione degli utenti solleva forti interrogativi sulla privacy degli utenti. Ecco come funziona, e qualche suggerimento per non fare conoscere agli amici i propri spostamenti

di Floriana Ferrando

Se sapere chi siete e chi frequentate non basta più, ora arriva la nuova funzionalità di Facebook per dire agli altri anche dove siete (e con chi). In automatico e con poco fastidio. Si chiama Places ed è basata sulla geolocalizzazione degli utenti. Al momento è attiva solo negli Usa. E la privacy?

Le prime critiche
arrivano dall'American Civil Liberties Union della California del Nord che di fronte al nuovo servizio storce il naso e lancia l’allarme: “Se un amico vuole taggarti tu puoi rispondere Sì o Non adesso, ma la risposta No non è contemplata”.
Il social-network non batte ciglio e assicura: “Nessuno può essere localizzato senza aver dato il permesso”; inoltre, spiega Barry Schnitt, direttore delle pubbliche relazioni di Facebook, ogni utente potrà addirittura decidere di non trasmettere la propria posizione (ma allora a cosa serve avere Places?) e taggare gli amici solo se questi daranno il permesso.

Sembra dunque che non ci sia da preoccuparsi, ma è meglio stare in guardia. L’Electronic Frontiers Foundation, importante fondazione per le libertà digitali, consiglia di fare una dettagliata cernita degli amici che possono vedere dove vi trovate. Mentre un blogger italiano ha pubblicato un’utilissima mini-guida per gestire le sempre più complicate impostazioni di privacy.

Ma come funziona Places? Basta un cellulare con Gps e il gioco è fatto. Potrete taggare gli amici che sono con voi, segnalare il ristorante cool dove state cenando, il negozio all’ultima moda dove state dando fondo alla carta di credito o, perché no, sconsigliare un locale che proprio non vi è piaciuto.
E chissà che non incontriate quel vecchio compagno di classe che non vedete da anni, o quell’amico che avete conosciuto solo virtualmente: con Places fare incontri imprevisti è all’ordine del giorno, basta controllare chi fra le vostre conoscenze si trova nelle vicinanze.

Insomma, il sistema è lo stesso utilizzato da Foursquare, ma in questo caso c’è qualcosa di più: il percorso degli utenti mappato da Places sarà fruibile non solo dal social network, ma anche da applicazioni realizzate da soggetti diversi da Facebook. Dunque, le informazioni che vi riguardano gireranno per tutta la rete, alla faccia della privacy.


Ecco qualche consiglio utile: innanzitutto decidete con cautela a chi inviare l’aggiornamento sulla vostra posizione, poi scegliete chi fra gli utenti collegati a Places può vedere se siete nelle vicinanze, altrimenti tutti, anche gli sconosciuti, saranno in grado di scovarvi.
Che dire della possibilità di taggare gli amici e, soprattutto, di essere taggati? Anche su questo sarete voi a dover decidere nella sezione Elementi condivisi da altri. Insomma, nell’attesa che Places sbarchi in Italia, mettetevi ai ripari e non dimenticate le regole base (evitare di utilizzare il nome del partner o la vostra data di nascita come password, o accettare qualsiasi richiesta di amicizia) e fate attenzione se fra gli amici figura il vostro capo o qualche ex fidanzato arrabbiato: potreste andare incontro a spiacevoli inconvenienti.

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