Iraq, attacco suicida contro le reclute

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Il luogo in cui questa mattina è avvenuto l'attentato
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Oltre cinquanta persone sono morte in un attentato a Baghdad. Intanto proseguono senza successo i colloqui per formare un nuovo governo

Almeno 60 persone tra reclute e soldati sono morte e 123 sono rimaste ferite quando un attentatore suicida si è fatto saltare in aria all'esterno di un centro di addestramento militare di Baghdad. Lo riferisce una fonte del ministero della Difesa. Si tratta di uno degli attentati più sanguinosi delle ultime settimane, mentre crescono le tensioni politiche a causa dei colloqui inconcludenti per formare un nuovo governo. L'attacco è stato condotto contro una base dell'esercito che stava ricevendo reclute, mentre le forze irachene si stanno preparando per un parziale ritiro delle forze Usa, che ridurranno i soldati sotto i 50.000 entro la fine del mese. Una fonte dell'esercito ha riferito che gli attentatori potrebbero essere stati due, segnale distintivo di al Qaeda e dei suoi affiliati.

L'attentato è avvenuto intorno alle ore 7.30 (le 5.30 in Italia), proprio quando si stavano radunando in piazza circa 250 reclute, pronte a unirsi ai reparti dell'esercito nazionale in vista della riduzione a 50.000 unità delle forze militari Usa nel Paese entro la fine del mese. Secondo le testimonianze rilasciate alle tv panarabe al Jazira e al Arabiya da alcuni feriti, "al momento dell'esplosione le reclute si stavano allineando ed era un momento di grande confusione". Il portavoce delle operazioni militari di Baghdad, in una dichiarazione alla tv di Stato al Iraqiya, ha dal canto suo affermato che la piazza scelta per il raduno militare non era adatta all'evento "perché situata nel centro della città, solitamente affollata e troppo vicino al terminal di bus e taxi".

Nelle ultime settimane si sono intensificati gli attacchi contro agenti di polizia, dell'esercito e vigili urbani. L'attentato più grave si era registrato lo scorso 18 luglio, quando 39 tra civili e miliziani filogovernativi anti al Qaida erano stati uccisi da un attacco dinamitardo. L'attentato odierno giunge mentre si aggrava la crisi istituzionale in corso da cinque mesi in Iraq. I due principali blocchi, quello dell'ex premier Iyyad Allawi vincitore di misura alle elezioni di marzo, e quello del primo ministro uscente Nuri al Maliki, hanno sospeso le trattative per la formazione del nuovo esecutivo.

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