La donna rischia di venire lapidata con l'accusa di aver ucciso il marito. Secondo il suo avvocato, però, la confessione le è stata estorta con la tortura. Dalle pagine di Liberation parte un appello per fermare l'esecuzione
Scrittori, attori, intellettuali intervengono per cercare di evitare che in Iran venga giustiziata una donna, Sakineh Mohammadi Ashtiani, 43 anni, condannata ad essere lapidata per "coinvolgimento nell'omicidio del marito e per adulterio" in un processo che ha convinto ben pochi. Il documento, intitolato 'Bisogna impedire la lapidazione di Sakineh', è stato pubblicato sul sito del filosofo Bernard-Henri Levy e sulla prima pagina del quotidiano Liberation. Il testo è stato tra l'altro firmato dallo scrittore ceco Milan Kundera, dal Premio Nobel della letteratura nigeriano Wole Soyinka, dalla disegnatrice di fumetti Marjane Satrapi ("Persepolis"), dalle attrici Juliette Binoche e Mia Farrow, dal cantante Bob Geldof, dal Premio Nobel per la pace Jody Williams e da Simone Veil.
I firmatari chiedono che "non si faccia alcuna esecuzione, che la donna sia rimessa in libertà senza indugi e che la sua innocenza venga riconosciuta". Sakineh Mohammad Ashtiani, dopo aver chiesto aiuto alla comunità internazionale, aveva successivamente ammesso in televisione di essere colpevole, ma i suoi avvocati hanno affermato che la confessione le è stata estorta con la tortura.
I firmatari chiedono che "non si faccia alcuna esecuzione, che la donna sia rimessa in libertà senza indugi e che la sua innocenza venga riconosciuta". Sakineh Mohammad Ashtiani, dopo aver chiesto aiuto alla comunità internazionale, aveva successivamente ammesso in televisione di essere colpevole, ma i suoi avvocati hanno affermato che la confessione le è stata estorta con la tortura.