India, rintracciata la maggior parte degli italiani

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Continuano le ricerche di Riccardo Pitton e degli altri connazionali dispersi. Intanto fanno discutere le dichiarazioni del vescovo del Kashmir secondo cui le vittime delle alluvioni sarebbero almeno cinquecento

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Il numero degli italiani ancora non rintracciati nella regione dell'India colpita dalle alluvioni è sceso a 28 persone. E si è risolto "positivamente anche il caso di due connazionali per i quali c'era particolare preoccupazione". Lo ha detto il console italiano a New Delhi, Gabriele Annis, sottolineando che si "tratta di notizie positive: stiamo riuscendo a spuntare molti nomi della lista degli italiani" che mancavano all'appello.
"Quaranta/cinquanta connazionali - ha spiegato - sono a Leh in salvo, in buona salute ed in contatto con il nostro funzionario, inviato nella zona" alluvionata. E mentre è scesa, dai cinquanta nomi indicati nei giorni scorsi a "28 la lista delle persone" che ancora non "siamo riusciti a contattare", oggi sono "riapparse due persone" che "ci preoccupavamo particolarmente viste le circostanze della segnalazione della loro assenza. Si tratta di una notizia positiva", ha ribadito il diplomatico.
Si moltiplicano, intanto, i contatti diplomatici al massimo livello con il governo indiano e le autorità locali per intensificare le ricerche del connazionale disperso Riccardo Pitton il cui corpo non è stato ancora trovato.

Il vescovo: "Almeno 500 le persone morte" - La situazione nelle ultime ore sarebbe comunque migliorata, anche se secondo il vescovo cattolico del Jammu e Kashmir, monsignor Peter Celestine Elampassery, le vittime del maltempo abbattutosi la settimana scorsa sulla regione del Ladakh (India settentrionale) sono almeno tre volte superiori a quelle ufficialmente comunicate dal governo indiano.
Citato dall'agenzia cattolica CathNews, mons. Elampassery ha riferito che "abbiamo mandato il nostro direttore degli affari sociali a verificare la situazione e ad aiutare le vittime. Anche i nostri sacerdoti e le suore del distretto stanno cercando di venire incontro alle necessità delle vittime".
Secondo il religioso, le organizzazioni impegnate nelle operazioni di soccorso stimano in almeno 500 le persone morte per le inondazioni, che hanno anche distrutto numerose abitazioni. Le cifre ufficiali sui decessi, invece, parlano di 183 morti, fra cui 23 stranieri e molte decine di feriti. "A mano a mano che i soccorritori giungono nei luoghi colpiti - ha concluso il vescovo - estraggono sempre nuovi cadaveri dalle macerie e dal fango".





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