Ramadan, uno dei cinque pilastri dell'Islam
MondoInizia l'11 agosto 2010 e prevede il controllo di sé attraverso la purificazione, la solidarietà e il perdono. Gli altri quattro principi sono la testimonianza di fede, la preghiera, l'elemosina e il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita
Il controllo di sé attraverso la purificazione, la solidarietà e il perdono: sono i principi cardine alla base del mese di Ramadan, uno dei cinque pilastri dell'Islam, che inizia l'11 agosto 2010 in tutto il mondo islamico; gli altri quattro sono la testimonianza di fede, la preghiera, l'elemosina e il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita.
A stabilire quando debba tenersi il Ramadan è il calendario lunare (composto da 354 giorni) e ogni anno il mese (generalmente il nono) cade 11 giorni (12 se l'anno è bisestile) prima dell'anno precedente in modo che ogni 33 anni si compia il giro dell'intero calendario. Una scelta, sottolinea il portavoce dell'Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) Hamza Picardo, fatta per consentire a tutti i musulmani del mondo di vivere il Ramadan in condizioni di equità: nell'arco di 33 anni il mese capita infatti sia d'inverno che d'estate, sia con le giornate brevi che con quelle lunghe.
Alla base del Ramadan vi è il controllo di sé e dei propri comportamenti, precetto che si concretizza attraverso l'astensione, dall'alba al tramonto, dal cibo, dal bere, dall'avere relazioni sessuali e dal fumare. Ma il Ramadan è anche il mese della solidarietà e, dal punto di vista strettamente dottrinale, del perdono: chi fa il digiuno per amore di Dio si vedrà i peccati perdonati. Il digiuno, sottolinea ancora Picardo, è obbligatorio per tutti gli adulti sani mentre non è previsto per i bambini fino alla pubertà. Possono invece rimandare ad altro periodo il digiuno, purché avvenga entro l'anno, donne incinte, soldati, anziani, malati e viaggiatori.
C'è anche un significato storico-religioso legato al Ramadan: è in quel mese che l'arcangelo Gabriele rivelò il Corano al profeta Maometto. L'annunciazione avvenne negli ultimi dieci giorni del mese, in una notte tra le ultime cinque dispari che tradizionalmente è la ventisettesima, chiamata "notte del destino". A segnare la fine del Ramadan è l'Id Al Fitr, la festa della rottura che si tiene il primo giorno del mese successivo, un appuntamento dedicato alla famiglia che si passa insieme dopo una preghiera all'aperto.
A stabilire quando debba tenersi il Ramadan è il calendario lunare (composto da 354 giorni) e ogni anno il mese (generalmente il nono) cade 11 giorni (12 se l'anno è bisestile) prima dell'anno precedente in modo che ogni 33 anni si compia il giro dell'intero calendario. Una scelta, sottolinea il portavoce dell'Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) Hamza Picardo, fatta per consentire a tutti i musulmani del mondo di vivere il Ramadan in condizioni di equità: nell'arco di 33 anni il mese capita infatti sia d'inverno che d'estate, sia con le giornate brevi che con quelle lunghe.
Alla base del Ramadan vi è il controllo di sé e dei propri comportamenti, precetto che si concretizza attraverso l'astensione, dall'alba al tramonto, dal cibo, dal bere, dall'avere relazioni sessuali e dal fumare. Ma il Ramadan è anche il mese della solidarietà e, dal punto di vista strettamente dottrinale, del perdono: chi fa il digiuno per amore di Dio si vedrà i peccati perdonati. Il digiuno, sottolinea ancora Picardo, è obbligatorio per tutti gli adulti sani mentre non è previsto per i bambini fino alla pubertà. Possono invece rimandare ad altro periodo il digiuno, purché avvenga entro l'anno, donne incinte, soldati, anziani, malati e viaggiatori.
C'è anche un significato storico-religioso legato al Ramadan: è in quel mese che l'arcangelo Gabriele rivelò il Corano al profeta Maometto. L'annunciazione avvenne negli ultimi dieci giorni del mese, in una notte tra le ultime cinque dispari che tradizionalmente è la ventisettesima, chiamata "notte del destino". A segnare la fine del Ramadan è l'Id Al Fitr, la festa della rottura che si tiene il primo giorno del mese successivo, un appuntamento dedicato alla famiglia che si passa insieme dopo una preghiera all'aperto.