Afghanistan, esplode una bomba: morti 2 militari italiani
MondoMauro Gigli e Pierdavide De Cillis sono rimasti uccisi nei pressi di Herat per lo scoppio improvviso di un ordigno. Le salme rientreranno in Italia venerdì. Ferita, invece, il capitano Federica Luciani
Così gli italiani disinnescano le bombe: LE FOTO
Afghanistan - L'ALBUM FOTOGRAFICO
In fondo all'articolo i video sugli attentati contro i militari in Afghanistan
Erano specialisti del Genio i due militari italiani morti il 28 luglio in Afghanistan. Il 1° Maresciallo Mauro Gigli e il Caporal Maggiore Capo Pierdavide De Cillis erano impegnati in operazioni di disinnesco di un ordigno nei pressi di Herat. Facevano parte di un team Iedd (Improvised Explosive Device Disposal), specializzato nella rimozione di ordigni esplosivi improvvisati, intervenuto intorno alle 20.00 ora locale per il disinnesco di una bomba rudimentale segnalata dalla polizia afghana. Dopo aver verificato la presenza dell'ordigno, i due genieri avevano proceduto alla sua neutralizzazione ma, nel perlustrare la zona circostante per accertare l'eventuale presenza di altri ordigni, sono stati investiti da una forte esplosione, che ne ha causato la morte. Nell'esplosione ha riportato lievi escoriazioni il Capitano Federica Luciani del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza e si è registrato il ferimento lieve di un civile afghano.
La Russa: i prossimi due mesi saranno i più pericolosi - "Questo e il prossimo saranno i mesi più pericolosi" in Afghanistan perché "l'estate normalmente è il periodo con il maggior numero di attentati". Questo quanto afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera
Secondo quanto riferito dal ministro sulle circostanze che hanno provocato la morte dei due italiani, non risultano "particolari errori",. "Il report che ho ricevuto - dice - parla dei rischi connessi ad azioni così articolate". E la bomba che ha ucciso i due artificieri potrebbe anche "essere stata una trappola. Avevamo a che fare con Ied, quelle bombe chiamate Improvised explosive device. Una di queste era stata messa in condizioni di non nuocere. Pochi minuti dopo ne è esplosa un'altra che non avevamo ancora individuato. Forse è stata azionata con un telecomando, forse no".
"I nostri artificieri - aggiunge La Russa - sono considerati dei maestri" e "azioni terroristiche come questa tendono a colpire le opinioni pubbliche straniere più che i meccanismi in campo". Per questo la missione italiana continua in modo da arrivare "a fine 2013" a mettere gli afghani "in grado di occuparsi di tante attività, sminamento compreso".
Il rientro delle salme dei due militari uccisi - L'arrivo a Ciampino delle salme dei due militari italiani uccisi il 28 luglio ad Herat, Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis, è previsto per venerdì mattina alle 9. Successivamente i corpi saranno trasferiti nell'istituto di medicina legale del Policlinico militare del Celio e la camera ardente sarà aperta al pubblico nel pomeriggio, non prima delle 16. Infine, il rito funebre ufficiale si terra' alle 18.30 nella basilica di Santa Maria degli Angeli
Il giorno dopo 'ennesima tragedia che ha colpito il contingente italiano gli uomini della Brigata alpina Taurinense sono ancora sotto choc, mentre il generale Claudio Berto e gli ufficiali a lui vicini studiano quanto è successo per capire se vi siano stati errori di procedura. "Ma i codici applicati in queste circostanze - ha assicurato il maggiore Renna - sono molto collaudati e non credo che vi saranno variazioni".
Le vittime - Abitava a Villar Perosa il primo maresciallo Mauro Gigli, 41 anni, del 32/o reggimento genio di Torino. Sposato e con due figli piccoli, era originario della Sardegna ma viveva da anni in Piemonte. Recentemente intervistato dal Tg1 (il video è online qui) Gigli parlava del suo lavoro, proponendo il racconto di chi ogni giorno rischia la vita per la sicurezza dell'Afghanistan: "Il momento più delicato - spiegava il maresciallo a proposito del disinnesco degli Ied - è quando c'è l'approccio manuale da parte dell'operatore, che deve affrontare l'ordigno. Ogni intervento è a sé, e ogni intervento, dall'attivazione fino alla conclusione, è un susseguirsi di tensione e di adrenalina".
Il caporalmaggiore Pierdavide De Cillis era originario di Bisceglie, aveva 33 anni. De Cillis era sposato, aveva un figlio. La moglie è in attesa di un secondo bambino.
Bisceglie piange un altro militare morto in un attentato subito da una missione italiana: qualche anno fa Carlo De Trizio, maresciallo aiutante dei carabinieri, perse la vita in un attentato in Iraq nell'aprile del 2006 a Nassiriya.
Con i due militari uccisi oggi, sale a 29 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione, nel 2004. Di questi la maggioranza è rimasta vittima di attentati, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore. L'ultimo attacco mortale era avvenuto lo scorso 17 maggio, quando persero la vita il sergente Massimiliano Ramadù e il caporalmaggiore Luigi Pascazio.
I video sugli attentati contro i militari in Afghanistan:
Afghanistan - L'ALBUM FOTOGRAFICO
In fondo all'articolo i video sugli attentati contro i militari in Afghanistan
Erano specialisti del Genio i due militari italiani morti il 28 luglio in Afghanistan. Il 1° Maresciallo Mauro Gigli e il Caporal Maggiore Capo Pierdavide De Cillis erano impegnati in operazioni di disinnesco di un ordigno nei pressi di Herat. Facevano parte di un team Iedd (Improvised Explosive Device Disposal), specializzato nella rimozione di ordigni esplosivi improvvisati, intervenuto intorno alle 20.00 ora locale per il disinnesco di una bomba rudimentale segnalata dalla polizia afghana. Dopo aver verificato la presenza dell'ordigno, i due genieri avevano proceduto alla sua neutralizzazione ma, nel perlustrare la zona circostante per accertare l'eventuale presenza di altri ordigni, sono stati investiti da una forte esplosione, che ne ha causato la morte. Nell'esplosione ha riportato lievi escoriazioni il Capitano Federica Luciani del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza e si è registrato il ferimento lieve di un civile afghano.
La Russa: i prossimi due mesi saranno i più pericolosi - "Questo e il prossimo saranno i mesi più pericolosi" in Afghanistan perché "l'estate normalmente è il periodo con il maggior numero di attentati". Questo quanto afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera
Secondo quanto riferito dal ministro sulle circostanze che hanno provocato la morte dei due italiani, non risultano "particolari errori",. "Il report che ho ricevuto - dice - parla dei rischi connessi ad azioni così articolate". E la bomba che ha ucciso i due artificieri potrebbe anche "essere stata una trappola. Avevamo a che fare con Ied, quelle bombe chiamate Improvised explosive device. Una di queste era stata messa in condizioni di non nuocere. Pochi minuti dopo ne è esplosa un'altra che non avevamo ancora individuato. Forse è stata azionata con un telecomando, forse no".
"I nostri artificieri - aggiunge La Russa - sono considerati dei maestri" e "azioni terroristiche come questa tendono a colpire le opinioni pubbliche straniere più che i meccanismi in campo". Per questo la missione italiana continua in modo da arrivare "a fine 2013" a mettere gli afghani "in grado di occuparsi di tante attività, sminamento compreso".
Il rientro delle salme dei due militari uccisi - L'arrivo a Ciampino delle salme dei due militari italiani uccisi il 28 luglio ad Herat, Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis, è previsto per venerdì mattina alle 9. Successivamente i corpi saranno trasferiti nell'istituto di medicina legale del Policlinico militare del Celio e la camera ardente sarà aperta al pubblico nel pomeriggio, non prima delle 16. Infine, il rito funebre ufficiale si terra' alle 18.30 nella basilica di Santa Maria degli Angeli
Il giorno dopo 'ennesima tragedia che ha colpito il contingente italiano gli uomini della Brigata alpina Taurinense sono ancora sotto choc, mentre il generale Claudio Berto e gli ufficiali a lui vicini studiano quanto è successo per capire se vi siano stati errori di procedura. "Ma i codici applicati in queste circostanze - ha assicurato il maggiore Renna - sono molto collaudati e non credo che vi saranno variazioni".
Le vittime - Abitava a Villar Perosa il primo maresciallo Mauro Gigli, 41 anni, del 32/o reggimento genio di Torino. Sposato e con due figli piccoli, era originario della Sardegna ma viveva da anni in Piemonte. Recentemente intervistato dal Tg1 (il video è online qui) Gigli parlava del suo lavoro, proponendo il racconto di chi ogni giorno rischia la vita per la sicurezza dell'Afghanistan: "Il momento più delicato - spiegava il maresciallo a proposito del disinnesco degli Ied - è quando c'è l'approccio manuale da parte dell'operatore, che deve affrontare l'ordigno. Ogni intervento è a sé, e ogni intervento, dall'attivazione fino alla conclusione, è un susseguirsi di tensione e di adrenalina".
Il caporalmaggiore Pierdavide De Cillis era originario di Bisceglie, aveva 33 anni. De Cillis era sposato, aveva un figlio. La moglie è in attesa di un secondo bambino.
Bisceglie piange un altro militare morto in un attentato subito da una missione italiana: qualche anno fa Carlo De Trizio, maresciallo aiutante dei carabinieri, perse la vita in un attentato in Iraq nell'aprile del 2006 a Nassiriya.
Con i due militari uccisi oggi, sale a 29 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione, nel 2004. Di questi la maggioranza è rimasta vittima di attentati, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore. L'ultimo attacco mortale era avvenuto lo scorso 17 maggio, quando persero la vita il sergente Massimiliano Ramadù e il caporalmaggiore Luigi Pascazio.
I video sugli attentati contro i militari in Afghanistan: