Il capo di Stato è tornato ad attaccare Mosca, per essersi spostata su posizioni più dure nella disputa sul nucleare: "E' in atto una nuova propaganda di guerra contro Teheran, diretta dagli Stati Uniti e condotta dal presidente Medvedev"
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad è tornato a puntare il dito contro la Russia per la questione del nucleare. Mosca, comè noto, aveva recentemente moltiplicato le critiche nei riguardi della Repubblica islamica e il 9 giugno scorso aveva votato a favore di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che ha imposto nuove sanzioni a Teheran.
Secondo Ahmadinejad il presidente Dimitri Medvedev avrebbe dato "il segnale d'avvio" a "un copione dell'Occidente scritto e diretto dagli Usa", quando, il 12 luglio scorso, ha affermato che Teheran è "vicina ad avere il potenziale" per fabbricare una bomba atomica. Il capo di Stato iraniano ha poi dichiarato: "Non capisco perché qualcun altro voglia pagare i costi per gli americani, che pagano sempre i loro costi dalle tasche degli altri".
Ahmadinejad non ha parlato di un attacco diretto al suo Paese, ma d'un "copione" preparato dagli americani, che prevede di "attaccare uno o due Paesi in Medio Oriente amici dell'Iran con l'aiuto dei Sionisti, per indebolire la determinazione della nazione iraniana. Ma la nazione iraniana manderà in frantumi centinaia di messe in scena propagandistiche come questa".
Secondo Ahmadinejad il presidente Dimitri Medvedev avrebbe dato "il segnale d'avvio" a "un copione dell'Occidente scritto e diretto dagli Usa", quando, il 12 luglio scorso, ha affermato che Teheran è "vicina ad avere il potenziale" per fabbricare una bomba atomica. Il capo di Stato iraniano ha poi dichiarato: "Non capisco perché qualcun altro voglia pagare i costi per gli americani, che pagano sempre i loro costi dalle tasche degli altri".
Ahmadinejad non ha parlato di un attacco diretto al suo Paese, ma d'un "copione" preparato dagli americani, che prevede di "attaccare uno o due Paesi in Medio Oriente amici dell'Iran con l'aiuto dei Sionisti, per indebolire la determinazione della nazione iraniana. Ma la nazione iraniana manderà in frantumi centinaia di messe in scena propagandistiche come questa".