L’esecutivo incassa un “uno-due” alla sulla proroga della missione militare nel Paese asiatico. Montecitorio ha approvato due emendamenti presentati dall’opposizione. Entrambe le proposte del Pd riguardano l’art. 3 del decreto di proroga
Governo battuto nell'Aula della Camera due volte di seguito su altrettanti emendamenti al decreto legge sulla proroga delle missioni militari all'estero. L'Assemblea di Montecitorio ha approvato, a fronte del parere
contrario del governo, due emendamenti del Pd.
Il presidente della Commissione Esteri Stefani aveva chiesto, dopo l"uno-due” una sospensione dei lavori, ma la maggioranza, che in Aula registra molte assenze, non è stata in condizione di far sì che la sua proposta passasse.
I due emendamenti del Pd sono passati rispettivamente con 258 sì, 254 no e un astenuto e con 256 sì, 254 no e tre astensioni. Entrambi gli emendamenti si riferiscono all'articolo 3 del decreto di proroga. Il primo (primo firmatario Mario Barbi, Pd) esclude la natura regolamentare dei decreti per il coordinamento delle missioni. Il secondo (primo firmatario Francesco Tempestini) specifica una competenza in capo a una direzione generale del ministero degli Esteri.
contrario del governo, due emendamenti del Pd.
Il presidente della Commissione Esteri Stefani aveva chiesto, dopo l"uno-due” una sospensione dei lavori, ma la maggioranza, che in Aula registra molte assenze, non è stata in condizione di far sì che la sua proposta passasse.
I due emendamenti del Pd sono passati rispettivamente con 258 sì, 254 no e un astenuto e con 256 sì, 254 no e tre astensioni. Entrambi gli emendamenti si riferiscono all'articolo 3 del decreto di proroga. Il primo (primo firmatario Mario Barbi, Pd) esclude la natura regolamentare dei decreti per il coordinamento delle missioni. Il secondo (primo firmatario Francesco Tempestini) specifica una competenza in capo a una direzione generale del ministero degli Esteri.