Gaza, nave libica sfida il blocco israeliano

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Si chiama Amalthea la nave libica carica di aiuti che ha deciso di sfidare il blocco navale alla Striscia. Israele: “Non consentiremo di forzare il blocco, al massimo potrà arrivare in Egitto”. I libici: “Vogliamo arrivare in Palestina"

Alla nave Amalthea, salpata ieri da un porto greco con aiuti umanitari libici, non sarà consentito di forzare il blocco marittimo e di raggiungere la striscia di Gaza. Lo hanno ribadito oggi i dirigenti israeliani secondo i quali la nave potrà invece raggiungere indisturbata il porto egiziano di el-Arish (Sinai settentrionale) e scaricare là gli aiuti destinati alla popolazione palestinese.
   
Ma se la Amalthea cercasse di raggiungere egualmente Gaza, ha avvertito Israele, sarà ordinato alla marina militare di intercettarla e di condurla al porto israeliano di Ashdod, a sud di Tel Aviv.
   
A quanto risulta sulla Amalthea (che batte bandiera moldava) ci sono dodici membri di equipaggio e quindici attivisti libici. Un deputato israeliano che è in contatto con gli organizzatori della spedizione, Ahmed Tibi, ha smentito oggi informazioni stampa secondo cui sulla nave potrebbe trovarsi anche il figlio del presidente libico, Seif al-Islam Gheddafi.
   
Tibi ha aggiunto che l'equipaggio della Amalthea non ha alcuna intenzione di opporre resistenza ai membri del commando israeliano, se fosse intercettata in alto mare. Essi sono anche disposti a consentire alle forze israeliane di ispezionare la nave. Ma una volta concluse le ispezioni, ha precisato, essi esigono di poter concludere il loro viaggio fino a Gaza.

Parlando dalla “Amalthea” con un telefono satellitare, Mashallah Zwei della Fondazione Gheddafi, ha dichiarato: "Ci dirigiamo verso Gaza. Non cambieremo direzione". Secondo la fonte questa mattina il cargo si trovava "non lontano dall'isola di Creta e dovrebbe raggiungere Gaza nel giro di due giorni".
   
Interrogato sull'atteggiamento che il personale della nave assumerà in caso di intervento militare israeliano, Zwei ha spiegato che la Fondazione "non cerca il confronto o la provocazione": "Per il momento - ha aggiunto - cerchiamo solo di far arrivare gli aiuti a Gaza".
   

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